Sembra finalmente essere arrivato a conclusione uno dei casi più clamorosi di questa stagione calcistica. La vicenda che riguarda l’altezza delle porte dello stadio “Virglio Fedini“, che ha fatto discutere tutta Italia ha finalmente un epilogo. La Corte Sportiva di Appello Nazionale, infatti, avrebbe accolto il reclamo del Grosseto e deliberato la sconfitta a tavolino (per 3-0) alla squadra di casa. Ribaltato pertanto il verdetto del giudice sportivo che, lo scorso 4 aprile, aveva omologato il risultato della partita. Inoltre è stata inflitta alla Sangiovannese una multa di 300 euro per il ritardo dell’inizio della gara.
La sentenza fa riferimento alla partita dello scorso 19 marzo in cui, prima dell’inizio della gara tra Sangiovannese e Grosseto, gli ospiti avevano notato un’irregolarità nell’altezza di una delle porte, ritenuta meno alta del normale. Segnalato il problema, i padroni di casa avrebbero scavato una fossa sulla linea così da poter raggiungere l’altezza regolare. La partita, nonostante le veementi proteste ospiti si è poi disputata, finendo 1-1 prima dell’inevitabile ricorso grossetano.
Dà lì è partito il caso mediatico che ha poi accompagnato questo incredibile caso. Prima le dichiarazioni dei dirigenti grossetani poi la decisione del Giudice Sportivo che omologava il risultato. Da qui l’ulteriore ricorso alla Corte Sportiva d’Appelli che, il 20 aprile, ha finalmente emesso il suo verdetto. Tre punti fondamentali per il Grosseto che, guadagnando due punti, raggiunge proprio la Sangiovannese a quota 38, allontanandosi un po’ dalle zone calde della classifica. Adesso che anche le questioni giuridiche sono state risolte, per entrambe le squdre rimarrà soltanto il verdetto del campo a cui appellarsi per trovare una salvezza sofferta ma mai così tanto desiderata.