Sanremese, il presidente Masu: “Tanti insulti e sfottò, mi prendo le responsabilità”
Quando ormai la prima giornata del girone di ritorno, in programma il 7 gennaio contro il Chisola, è già dietro l’angolo, in casa Sanremese è tempo di bilanci, riflessioni e promesse. Approfittando dell’anno nuovo, il presidente biancazzurro Alessandro Masu ha voluto anche mandare un messaggio ai tifosi dei liguri. Non solo un messaggio di augurio, dunque, ma anche diverse spiegazioni, un doveroso mea culpa, alcune delucidazioni e una promessa: la Serie C arriverà.
Tra le righe, sono diversi i punti toccati dal numero uno della storica società ligure. “La Serie D è una categoria dove ogni anno c’è almeno una squadra che ha qualcosa in più. Sono una persona ambiziosa e credo che potremo arrivare alla tanto agognata Lega Pro. Sono il Presidente e mi assumo tutte le responsabilità se quest’anno stiamo disputando un campionato non all’altezza del blasone. Mi auguro di dare presto soddisfazioni ai tifosi“.
Sanremese, Masu: “Mi assumo tutte le responsabilità, non è semplice”
“Non avrei mai preso in considerazione un’altra società se non la Sanremese, che per blasone, appeal e potenzialità, è l’unica società Ligure, oltre Genoa e Samp, che merita di ritornare presto nei professionisti“. Esordisce con queste parole il presidente della Sanremese Masu. “Non è cosa semplice poiché la Serie D è una categoria dove ogni anno c’è almeno una squadra che, per possibilità economiche e sociali, ha qualcosa in più. Il primo anno il Novara, il secondo anno l’incredibile cavalcata del Sestri e quest’anno l’Alcione, terza squadra di Milano dietro Milan ed Inter“.
Poi, ancora, con una presa di coscienza. “Sono però una persona ambiziosa e credo che, con l’aiuto non solo economico di alcuni partners con le mie stesse vedute, si possa anche qui arrivare nei prossimi anni alla tanto agognata Lega Pro. Però sono anche una persona che non fa voli pindarici, ed ha sempre sostenuto che senza strutture, non si può fare calcio professionistico. Ho letto tanti insulti nei miei riguardi, tante critiche e tanti sfottò per il progetto dello stadio. Sono il Presidente e mi assumo tutte le responsabilità se quest’anno stiamo disputando un campionato non all’altezza del blasone della Sanremese, ma farò di tutto (usando la testa) per mantenere almeno la categoria e per proseguire nei miei progetti, che tutta Sanremo, la Sanremo che mi vuole bene, conosce dal 2021“.
“Non merito di essere definito un verme o di voler essere cacciato”
Il presidente della Sanremese Masu, infine, ha concluso con qualche riflessione sul settore giovanile, sui tifosi e ribadendo la propria responsabilità. “A volte sembrerò antipatico, a volte presuntuoso, a volte arrogante, ma chi mi conosce bene sa perfettamente che sono una persona semplice, umile e con una grande voglia di lasciare il segno a Sanremo. Se ho commesso errori mi assumo tutte le responsabilità come ho detto in precedenza, e se ho mancato involontariamente di rispetto a qualcuno, è solo perché non merito di essere definito un verme o addirittura volere essere cacciato“.
E ancora, chiudendo. “Io amo questa città che mi ha adottato, ed amo le circa 220 famiglie che invece apprezzano il lavoro che sto facendo nel Settore Giovanile. Il momento più bello di quest’anno è stato proprio lo striscione che mi hanno dedicato i ragazzi del Settore Giovanile e che, guarda caso, ha portato bene nell’ultima partita casalinga vinta dalla nostra Sanremese. Mi auguro che i nostri tifosi, che sono costretti a seguire la squadra all’esterno dello stadio, possano tornare al più presto perché noi abbiamo bisogno anche di loro e mi auguro di dare loro le soddisfazioni che meritano”.