Sant’Agata, Amata: “Siamo stati lasciati soli, non ci sono le condizioni minime per proseguire”
Come annunciato nelle scorse ore, il Sant’Agata cerca un nuovo proprietario. Sullo sfondo, la minaccia di rinunciare al prossimo campionato di Serie D. Il cambio di direzione è arrivato dalla stessa società sicula, che ha chiuso la stagione al sesto posto in classifica, sfiorando per l’ennesima volta il piazzamento playoff.
Dopo il comunicato ufficiale diramato dal club nelle scorse ore in cui si parlava di “alcun impegno di molti componenti della compagine societaria“, a prendere la parola anche il direttore generale dei biancazzurri, Gianluca Amata. Intervenuto in conferenza stampa, il dirigente dei siciliani ha chiarito: “Sono cambiati i programmi, vogliamo essere abbastanza diretti riguardo alla nostra situazione: non ci sono più le condizioni per andare avanti”.
Sant’Agata, Amata: “Lato sportivo da incorniciare”
Intervenuto in conferenza stampa, Gianluca Amata ha parlato della situazione del Sant’Agata, club in cui da tempo ricopre il ruolo di direttore generale. Nonostante i grandi risultati ottenuti sul campo dalla realtà in provincia di Messina, il futuro sembra essere buio. “Il nostro aspetto sportivo e tecnico parla chiaro, siamo lusingati del risultato che abbiamo ottenuto quest’anno e durante le altre stagioni. Per noi è stato un campionato incredibile, abbiamo avuto una delle rose più giovani a livello nazionale rinnovando quasi l’intera squadra rispetto all’anno precedente, allenatore compreso” – spiega Gianluca Amata.
Poi, ha proseguito ancora il dg del club: “Facciolo, il suo staff e il direttore sportivo Meli hanno costruito un grande gruppo, fatto di valori umani e di ottime individualità atletiche. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico siamo molto soddisfatti. Ciò che invece non è andato bene riguarda l’assetto societario“.
Amata: “Siamo stati lasciati soli, situazione insostenibile”
Nella seconda parte della conferenza, il direttore generale del Sant’Agata sottolinea: “Chi ha seguito questa società conosce la nostra organizzazione e il lavoro enorme che è stato fatto nel temp. Ad oggi, però, parlare di società è davvero paradossale, il lavoro è stato fatto da pochissimi elementi” – evidenzia Gianluca Amata.
“Già dai primi mesi stagionali era venuto meno quel supporto umano e non di chi aveva assunto degli impegni importati per la costruzione del Sant’Agata. Quando viene meno questo supporto di un lavoro, diventa molto difficile andare avanti. Nonostante questo, non abbiamo mai fatto mancare nulla fino alla fine, ma non possiamo non registrare con grande amarezza e disappunto che siamo stati lasciati soli. Per questo motivo, il bilancio finale è negativo. D parte di tutti noi – ha concluso Gianluca Amata – è doveroso mettere un punto a tutto ciò. Abbiamo la necessità di fermare tutto e liberare i nostri tesserati, non ci sono le condizioni minime per proseguire. Fino al 30 giugno, il Sant’Agata sarà a disposizione di chiunque avesse voglia di investire. Faccio questo con grande amarezza, ma si tratta di un qualcosa di dovuto vista la situazione”.