Santa Maria Cilento, Guariglia: “Vogliamo crescere. Stadio? Ecco il primo step”
La stagione del Santa Maria Cilento è pronta ad iniziare. Domani ci sarà la presentazione del nuovo allenatore, Osvaldo Ferullo, ma nell’attesa il direttore generale Alberico Guariglia ha voluto fare il punto su alcune questioni, in particolare sullo stadio “Antonio Carrano”, di fronte ai microfoni di Prima Tivvù.
Santa Maria Cilento, Guariglia: “Volevamo fortemente Bonfini”
Guariglia inizia così, con l’indispensabile valore del settore giovanile giallorosso: “La linea è sempre la stessa, ossia quella di puntare sui giovani e di sfruttare al meglio quelle che sono le risorse del territorio. Noi, essendo una piazza molto dislocata rispetto alle altre campane, cerchiamo sempre di trarre il massimo dalle risorse umane presenti sul territorio. Cerchiamo di lavorare con gli allenatori formando meglio i calciatori. Bonfini? E’ un tassello che abbiamo voluto da subito e l’abbiamo presentato oggi”.
“Obiettivo salvezza. Siamo ambiziosi, ma dobbiamo crescere”
La salvezza resta l’obiettivo, ma il club sogna anche qualcosa di più importante: “Vogliamo mantenere la categoria. Le ambizioni ci sono sempre, però noi ci dobbiamo strutturare ancora meglio perché continuiamo a fare errori e dobbiamo cercare di non ripeterli. Fare calcio nel Cilento è molto difficile. Parlando con degli addetti ai lavori, se dovessi fare una squadra prendendo solamente ragazzi da Battipaglia a Sapri credo che non arriveremo a 11 calciatori.
C’è poco materiale e si lavora male, e questo va a discapito di quelle squadre che vogliono ambire a categorie superiori. Tra noi e la Gelbison abbiamo circa 40-50 giocatori a vitto e alloggio. Questo è un neo che ci portiamo. E’ vero che abbiamo un buon settore giovanile, ma non so perché i ragazzi non vogliono fare sacrifici per giocare a calcio“.
“Per lo stadio c’è il primo step da compiere”
Novità importanti anche sulla questione stadio: “Un primo step lo faremo quest’anno, ossia quello dell’efficienza energetica. Sarà fatto un bando e dovremmo partire prossimamente. Per quanto riguarda gli interventi strutturali, c’è bisogno di investimenti maggiori. Quello che è successo alla Gelbison noi cercheremo di evitarlo, perché se dovessimo fare un campionato professionistico occorre prima di tutto la struttura. Se non si è pronti a livello strutturale è inutile programmare per andare in Serie C.
Si programma bene partendo da un’organizzazione mirata, solo così si possono fare dei passi in avanti verso categorie superiori, altrimenti si fanno gli errori che sono stati fatti a Vallo della Lucania. Loro hanno fatto veramente un miracolo ad andare in C, però alla fine si sono trovati a combattere con una realtà più grande di loro che era quella delle strutture. Lì perdi energie economiche e nervose. Noi vogliamo fare piccoli passi per arrivare al grande calcio passando per la direzione giusta”.