Fame, gol e ruggiti: così Sarao si è preso il Siracusa
L’attaccante milanese, decisivo in finale playoff contro la Reggina, ha segnato sette reti dal suo arrivo in azzurro durante il mercato invernale
Certe volte si dice che l’uomo abbia necessità di perdersi per ritrovarsi e risorgere più forte che mai. Chiedere per conferma a Manuel Sarao, autore di sette reti e decisivo nella finale playoff del Girone I di Serie D poi vinta dal suo Siracusa per 2-1 contro la Reggina allenata da Trocini.
Controllo col tacco, destro potente, mani al cielo e abbraccio totale di tutta la squadra: l’ultimo ruggito del bomber con la maglia numero 99 sulla schiena è già nella storia azzurra. Con l’ex Catania che ha impiegato solo dodici minuti per subentrare a Maggio, l’altro marcatore di giornata e chiudere al meglio la stagione dei siciliani.
Una staffetta ricorrente, quella tra i due bomber, che ha contribuito a fare le fortune del club del presidente Ricci, secondo alle spalle del Trapani con 81 punti conquistati.
Siracusa-Sarao: amore e rivincita
Arrivato via Catania nel mercato di riparazione, Sarao ha saputo sin da subito conquistare il cuore dei tifosi del Siracusa e prendersi un’importante rivincita personale.
Le sole due marcature realizzate in rossazzurro tra campionato e Coppa Italia Serie C, infatti, diventano presto un ricordo per il bomber lombardo. Già a partire dalla rete alla Sancataldese. Grinta, cuore e umiltà, poi, si rivelano qualità utilissime sia per Cacciola che per Spinelli.
L’alternanza con Maggio, così come la felice convivenza offensiva con i vari Alma, Forchignone e Russotto è l’ingrediente perfetto che serve a Manuel per fare la differenza. Per una stagione da vero (novanta)nove.
Tra cuore e passione: un ritorno…Meravigliao
La mancata promozione diretta a vantaggio del Trapani non può assolutamente cancellare l’enorme entusiasmo attorno al Siracusa.
Il rendimento di Manuel Sarao è in questo senso l’esempio calzante. Gol, sacrificio, lettura delle situazioni e del contesto hanno di fatto rivitalizzato la sua stagione. Il ritorno in Serie D, dopo la schiacciante vittoria del Girone I 22-23 da capocannoniere a Catania con Ferraro in panchina (nove centri realizzati in quell’annata) non poteva essere migliore. Il bomber milanese, chiamato affettuosamente Meravigliao dalla sua gente è ormai rinato al De Simone, pronto a ruggire più forte di prima.