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Savoia, le dimissioni del presidente Matachione: “Tifosi, tolgo il disturbo”

Savoia Matachione

Fonte: Facebook A.C. Savoia 1908

Il presidente della Casa Reale Holding SpA Nazario Matachione lascia il Savoia Calcio a fronte delle ultime minacce ricevute. Da una parte un tesserato richiedente un premio, dall’altra i tifosi che richiedono maggiori risposte e chiarezza. Matachione ha dato l’annuncio delle dimissioni tramite i social ufficiali del club spiegando le motivazioni riportate di seguito.

Savoia, le dimissioni di Matachione: il motivo

Ancora caos in casa Savoia. Il presidente della Casa Reale Holding SpA Nazario Matachione ha preso la decisione di lasciare il club. La motivazione delle dimissioni sarebbero alcune delle ultime minacce ricevute. La prima arriverebbe, secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, da un tesserato del Savoia.

Fonte: Facebook A.C. Savoia 1908

La seconda proprio dalla tifoseria: “Mi hanno anticipato che mi faranno uno striscione se non faccio chiarezza e che devo andare via. Non posso tollerare certe pressioni, certe minacce più o meno velate, devo tutelare la mia incolumità e quella dei mie figli. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto, tutti quelli che mi hanno incoraggiato in questi mesi, ma non posso accettare tali vicende gravissime. Non c’è bisogno dello striscione, tolgo il disturbo cari tifosi“.

Arriva dunque così la notizia delle dimissioni di Matachione al Savoia Calcio. Il presidente continua poi ringraziando tutti i collaboratori e la società. Infine ricorda ancora una volta che lui è stato e sarà sempre il primo vero tifoso del club campano.

Il comunicato

Devo rendere noto che in questi giorni sono capitati due episodi inquietanti e che saranno denunciati alle autorità competenti: è stata messa a rischio la mia incolumità e quella dei miei figli. Un tesserato del Savoia pretende un premio e in risposta al mio “no”, richiedendo una pec dal legale rappresentante per capire quali fossero i motivi di tale sua pretesa, mi ha inoltrato un messaggio che dal mio punto di vista è una minaccia velata. Sarà l’autorità competente a dare la giusta interpretazione“.

Continua poi: “Ma segnalo anche un altro episodio: una parte della tifoseria mi ha convocato allo stadio per fare chiarezza riguardo al futuro, rispetto ad allenatori, giocatori e altro. Chiaramente ho risposto con un “no” categorico. Non perché non si vogliono dare risposte per l’assenza di un progetto, ma semplicemente perché solo dall’1 luglio si potranno tesserare i calciatori e lo staff tecnico. So solo che stavo lavorando h24 per il mio Savoia, senza soste“.