Savoia, Emanuele Filiberto: “Progetto invariato, Serie B entro 5 anni”
Ambizione e programmazione: il principe Emanuele Filiberto parla del “suo” Savoia
Giunto in Campania con l’idea di far tornare in auge il cognome reale della propria famiglia attraverso il mondo del calcio. L’entusiasmo iniziale ha preceduto mesi di difficoltà che hanno spesso messo a repentaglio il progetto del club di Torre Annunziata.
Ora il Savoia calca nuovamente i campi della Serie D e sembrerebbe finalmente pronto a spiccare il volo. Ambizione e programmazione: queste sono le due chiavi scelte dal principe dei Savoia per aprire le porte del calcio che conta.
L’obiettivo, come spesso ribadito, è proprio quello di riportare il club campano in Serie B nel giro di pochi anni, seguendo un percorso di crescita costante che possa anche essere sostenibile dal punto di vista finanziario. E le ultime vicende che hanno toccato il club da vicino, non hanno in alcun modo modificato i piani del presidente.
“Sto per volare a New York perché tra pochi giorni una mia società, la RoyaLand, sarà quotata in Borsa negli Stati Uniti d’America. Per quanto riguarda invece la squadra, condivido in pieno il comunicato diramato dal mio amico Nazario Matachione. Voglio chiarire che il nostro progetto prevede la promozione in Serie B entro 5 anni e siamo in piena linea con l’obiettivo prefissato” – ha spiegato Emanuele Filiberto.
Savoia, Emanuele Filiberto: “Noi abbiamo voluto dare un’accelerazione al progetto”
Messe da parte le ultime vicende, il presidente del Savoia, Emanuele Filiberto, non si è in alcun modo nascosto sul tema delle ambizioni del club: “Noi abbiamo voluto dare un’accelerazione al progetto, potevamo accontentarci di un anno di transizione, invece abbiamo voluto provarci fin da subito. Abbiamo creato un modello organizzativo aziendale con figure di spessore e all’altezza anche di campionati superiori”.
Il principe è poi tornato a parlare della questione stadio e della vicenda legata alla vicinanza del club alla camorra: “Stadio? Guardiamo avanti, perché i disagi sono inevitabili, per tutti: società, squadra e tifosi. Il sindaco non ha promesso a noi la consegna del Giraud ma alla città. Le ultime notizie? Spero che la giustizia faccia il suo corso e metta fine a questa vicenda in maniera definitiva, perché da quando siamo subentrati noi, non abbiamo mai consentito di farci fare richieste”.