Scafatese, Fusco: “L’arbitro domenica non era sereno. Siamo noi addetti ai lavori a dover avere un equilibrio”
Le parole del direttore sportivo della Scafatese Pietro Fusco in conferenza stampa
L’argomento degli atteggiamenti condizionati che influenzano le decisioni arbitrali è staal centro delle recenti dichiarazioni del direttore sportivo della Scafatese Pietro Fusco.
Il ds, nella conferenza stampa post Scafatese-Reggina, ha sottolineato l’importanza di una maggiore autonomia nelle decisioni degli arbitri, e ha condannato l’influenza di pressioni esterne da parte di dirigenti e allenatori.
Fusco, inoltre, si è espresso in merito alla gestione delle dinamiche relazionali tra arbitraggio e dirigenza che dovrebbe avvenire in un clima di rispetto e trasparenza. Le sue affermazioni pongono l’accento sulla formazione di un codice di condotta che tuteli gli arbitri da sollecitazioni inappropriate, creando un ambiente idoneo dove ogni decisione può essere assunta in modo chiaro e responsabile.
Dopo lo sfogo, il ds ha fatto una disamina della partita contro la Reggina, oggi al centro dell’attenzione in seguito di un preannuncio di ricorso da parte della società campana. Di seguito, riportiamo le dichiarazioni di Pietro Fusco diramate in conferenza stampa.
Fusco: “Mi da fastidio che allenatori, direttori fomentino determinati atteggiamenti degli arbitri”
Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo della Scafatese: “Il punto con la Reggina me lo prendo ben volentieri perché abbiamo giocato con una delle candidate principali alla promozione. È un campionato difficilissimo, però allo stesso modo bello. Proprio a riguardo posso dire che mi da un po’ fastidio sentire determinate cose degli addetti ai lavori. Allenatori, direttori che fomentano determinati atteggiamenti degli arbitri. Che auspicano sempre le cose corrette, come è giusto che sia. Arbitraggi all’altezza, insomma. Sinceramente, abbasserei un po’ i toni perché poi dopo bisogna che si tutelino anche determinate proprietà come la nostra che ci mette dei capitali importanti e non delle chiacchiere“.
Continua poi: “Vorremmo che fosse tutto riferito al campo e non a strumentalizzazioni esterne, perché dobbiamo pensare che gli arbitri sono ragazzi giovani che vengono a fare le partite come i nostri calciatori e che sbagliano così come noi direttori sportivi certe volte sbagliamo a fare delle operazioni di mercato. Noi abbiamo subito il gol non dato con la Nissa, il gol fatto a Ragusa ecc… Tutte cose documentate che insomma mi sembravano, e sembrano agli occhi di tutti, regolari. Eppure non abbiamo proferito parola. Ciò non vuol dire che siamo degli sciocchi, però preferiamo avere un comportamento giusto, lineare e non stressare ulteriormente gli arbitri per le partite della domenica. Qui c’è gente seria che in veste di capitali e non delle chiacchiere“.
Scafatese, Fusco: “Se non credessimo alla buona fede degli addetti ai lavori non staremmo nemmeno qui a lavorare”
Fusco, poi, si è espresso in merito alla gestione delle dinamiche relazionali tra arbitraggio e dirigenza che dovrebbe avvenire in un clima di rispetto per non offuscare il giudizio dell’arbitro: “Siamo noi addetti ai lavori a dover avere un equilibrio e, invece di fomentare gli animi e il pettegolezzo, di avere un comportamento corretto. Ripeto a me, al di là degli errori dell’arbitro, nella partita di domenica il ragazzo mi è parso in evidente stato non dico condizionato, però non sereno. Ecco, se posso proprio usare un termine e proprio non serenità. Questa cosa qua mi mi infastidisce. Però, ripeto, se non credessimo alla buona fede degli addetti ai lavori non staremmo nemmeno qui a lavorare. Cioè non vuol dire che siamo dei tonti perché abbiamo orecchie, occhi per guardare e per ascoltare“.