Lo Scandicci non chiede il ripescaggio: riparte dall’Eccellenza
Lo Scandicci riparte dall’Eccellenza. E’ questo il messaggio diramato dal club sui propri profili social. Dopo sedici anni ininterrotti di Serie D, il club – impegnato nel girone D – non chiederà il ripescaggio nella massima serie dilettantistica. Di seguito il messaggio del Presidente.
Scandicci, Rorandelli: “Prendiamo atto del risultato. Sullo stadio…”
Il Presidente dello Scandicci, Fabio Rorandelli, lancia un messaggio ai tifosi e non solo. “Prendiamo atto del risultato del campo e ripartiremo dall’Eccellenza. Non chiederemo il ripescaggio in Serie D. In primo luogo per il problema dello stadio. A gennaio, infatti, partiranno i lavori nell’area Turri, quindi dovremmo giocare stabilmente altrove per anni, con tutto ciò che ne comporta. Come Architetto e come scandiccese posso condividere la scelta dell’Amministrazione comunale di fare la scuola al posto dello stadio (per il nuovo centro di Scandicci), in quell’area, ma come Presidente dello Scandicci non lo trovo accettabile, perché ad oggi non c’è uno stadio da poter utilizzare, e nella previsione dell’area di San Giusto, di cui si parla, non è dato sapere quando sarà realizzato un impianto adatto alla Serie D. L’Eccellenza, invece, può essere giocata al centro sportivo Bartolozzi. Questa è l’amara realtà!“.
“La città non segue la squadra, ciò crea un problema nelle entrate”
Prosegue: “Mi preme ringraziare, di cuore, i tifosi che ci sono stati vicini anche in questa stagione, e in particolare il gruppo dell’Onda Blues. Ma purtroppo constatiamo che ancora in pochissimi seguono fedelmente lo Scandicci allo stadio. A Scandicci chi segue il calcio non viene a vedere lo Scandicci, ma per vicinanza ed identità con Firenze tanti seguono la Fiorentina. La città di Scandicci non segue la squadra, non l’ha fatto neanche quando era 2° in classifica, nel mese di gennaio, sotto la gestione del mister Claudio Davitti in panchina, solo pochi anni fa (2020). E questo crea inoltre un problema oggettivo di entrate di cui si deve tenere conto, in un contesto calcistico dove i capitali richiesti sono ingenti, generando di conseguenza una difficile ricerca di nuove sponsorizzazioni. In un territorio ancora, evidentemente, carente d’identità e disinteressato al sostegno della squadra”.
“Voglio investire nelle strutture. Il mio impegno era non far fallire la società, ci sono riuscito”
Conclude: “Quando abbiamo chiesto il ripescaggio in Serie D nel 2016 siamo stati 1° in graduatoria, per la lunga permanenza in categoria, le dimensioni della città e la qualità del movimento giovanile d’Élite. Anche in questa occasione, quindi, avremmo potuto essere ai vertici della graduatoria di ripescaggio, dopo aver concluso per un’altra volta al primo posto la classifica ‘Giovani D Valore’ per la valorizzazione dei nostri ragazzi in campionato. Ma il mio impegno adesso, oltre ad allestire una squadra competitiva per l’Eccellenza, è di investire ancor di più sulle strutture e sul Settore Giovanile, dagli Juniores in giù, con l’obiettivo di competere per le prime posizioni dei campionati d’Élite, e sulla Scuola Calcio Élite”.
“L’attività sociale sul territorio sarà potenziata, questo è il mio impegno futuro. In più c’è la riforma dello sport che sarà in vigore dal 1° luglio, altra tematica da affrontare. Sono da 13 anni nello Scandicci, di cui 9 da Presidente. Dal 2016 sono alla guida del club da solo, il mio impegno di allora era di non far fallire la società, e ci sono riuscito riducendo ad oggi il 45% dei debiti e mettendo i conti sempre in regola con i tanti collaboratori“.