Servetti racconta il Casale: dalla promozione ai progetti futuri
Per raccontare cosa rappresenti il Casale, da agosto sotto la presidenza Servetti, si deve fare un grosso balzo indietro. Serve tornare indietro di più di 100 anni, alla stagione 1913/14 quando i nerostellati divennero campioni d’Italia. Ecco ora si intravede la storia di questa società.
In estate Simone Servetti e la Console&Partners hanno acquistato la società dopo aver studiato a lungo ogni possibilità: “Noi volevamo una piemontese e il Casale è un brand storico. Poche in Italia vantano una storia del genere. Nel 2012 è stata anche scelta come la maglia più bella del mondo“. Dietro la scelta Casale, però, ci sono anche altre ragioni: “Qui c’è un’amministrazione comunale giovane e con voglia di fare. Da un punto di vista imprenditoriale questo è un aspetto non da poco“.
Servetti e i progetti futuri del Casale
Tradotto: se si vuole investire non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sulle infrastrutture, serve complicità con l’amministrazione locale. Questa c’è e i progetti sono ambiziosi. Tra questi c’è anche quello di un nuovo stadio: “I risultati sportivi permetteranno investimenti precisi. Per ora abbiamo rifatto alcune zone dello stadio, dai bagni alla tribuna principale. L’idea sarebbe di fare un impianto nuovo”. Ed ecco la bomba del presidente Servetti: “Ho qui davanti a me il progetto, che mi è stato consegnato due ore fa. Parliamo di uno stadio da 9 mila posti, eco sostenibile in legno lamellare. All’interno vorremmo mettere anche una palestra, un negozio e la sede del club”.
Eccola l’ambizione: “Vogliamo costruire uno stadio adatto sia per la Lega Pro che per la Serie D. In centro ci starebbe bene. Vorremmo fare anche un polimbulatorio“. Uno stadio sarebbe fondamentale, come spiega lo stesso Servetti: “Le società hanno bisogno di patrimonializzarsi e gli impianti servono per poter avere introiti“.
Le tempistiche poi dipendono anche da quello che succede in campionato: “In caso di promozione si accelererebbe. Il progetto si realizzerà a gradi, perché adesso la priorità dev’essere la tribuna che non è agibile. Tra giugno e luglio si inizia“. Con lo stadio nuovo il Casale potrebbe anche riavvicinare al calcio, nell’ultimo periodo da alcuni dimenticati per la squadra di basket che sta volando.
Il progetto sportivo
Per riavvicinare la gente al Casale serviranno anche i risultati sul campo e di questo Servetti ne è cosciente. Per questo insiste molto su quello che succede sul campo. Il tutto è nato dalla mente di Padovano in estate e dalla disponibilità del duo Rizzieri-Sesia.
Al direttore generale è stata concessa carta bianca, mentre il ds e l’allenatore hanno sempre dato la massima disponibilità per entrare nel progetto Casale, come racconta Servetti: “Sia Rizzieri che Sesia ci avevano dato subito la loro parola. Anche nel momento in cui rischiava di saltare trattativa per comprare Casale entrambi hanno dato la loro parola“.
Sul campo i risultati stanno arrivando. Il Casale è lì, con una partita in meno. Il girone A, però, quest’anno è più complesso che mai: “Il Novara non ci voleva proprio. Se vediamo i gironi degli anni scorsi…” poi Servetti continua analizzando le avversarie: “Varese mi sorprende a livello negativo, perché è in crisi. Novara, Sanremese e il Chieri sono lì. Il Chieri è ben organizzato. Il Derthona anche ha iniziato bene“.
Insomma, un girone complicato, che però non cambia i piani: sognare una promozione al primo colpo in Lega Pro: “Vogliamo stare coi primi fino a aprile/maggio, poi vedremo chi la spunterà“. Il passaggio nel professionismo non sarebbe, però, un punto d’arrivo come spiega lo stesso Servetti, ma un punto di partenza. L’obiettivo è di riportare almeno il Lega Pro il Casale. Una società gloriosa, con uno scudetto nella propria bacheca e un pubblico caldissimo, uno dei più caldi in Piemonte.
Per farcela la squadra è stata costruita con quel mix spesso vincendo, giovani ed esperti. Gli ultimi arrivi Kofi e Perez vanno in questa direzione. Il primo preso a prescindere, il secondo dopo l’infortunio di Martin. Una tegola importante per Sesia, visto che la squadra era stata anche costruita intorno a lui come spiega Servetti.
Poi ci sono i giovani. Loro dovranno dare quell’entusiasmo fondamentale per la conquista di obiettivi importanti. Da un ragazzo di esperienza com Gilli a uno talentuoso come Continella (“Lui come altri forse sono più adatti alla Lega Pro, perché in Serie D si picchia tanto, ma stanno facendo molto bene“). Il tempo dirà se questo mix avrà funzionato. L’ultima parola spetta al campo, sempre. A sottolinearlo più è volte è proprio Servetti.