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Siena, bocciata l’iscrizione in Serie C. Cosa succederà adesso?

Siena

Iscrizione Siena in Serie C – il Consiglio Federale ha emesso il proprio verdetto: bocciate Siena e Reggina. I due club perciò, non potranno prendere parte ai campionati di Serie B e C. Destino opposto invece per il Lecco, ammesso in Serie B. Diverse le motivazioni che hanno portato all’esclusione dei due club. Nel caso del Siena si tratta di documentazione incompleta, mentre per la Reggina di contestazioni generiche. Entrambe avranno adesso 48 ore per presentare il ricorso.

Siena iscrizione Serie c

Siena, Serie D con una nuova società scelta dal Sindaco

L’ipotesi più probabile è la ripartenza del Siena dalle categorie dilettantistiche. Il regolamento, in questo senso, parla chiaro: in caso di mancata iscrizione di un club professionistico, affinché la città non perda un soggetto calcistico che la rappresenti, è possibile costituire una nuova società accreditata dal Sindaco e richiedere l’iscrizione in sovrannumero in Serie D o Eccellenza pagando un fondo perduto a discrezione degli organi federali (solitamente si tratta di circa 300.000 euro ma negli ultimi anni ci sono state modifiche ‘ad hoc’ in base al bacino di utenza della piazza, come accaduto per i casi di Palermo, Foggia, Salernitana e Catania).

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Si tratta della norma che ha preso il posto del ‘Lodo Petrucci’. Nello specifico, il primo cittadino nella maggior parte dei casi apre un bando pubblico e assegna il ‘titolo’ al soggetto che garantisce il miglior progetto.

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Perché troppi ricorsi rappresentano un grosso rischio?

Sicuramente, quella che sta per iniziare sarà un’estate caldissima ma occhio a non accanirsi troppo con i ricorsi che, spesso, rappresentano un’arma a doppio taglio. Allungare la speranza può significare anche allungare l’agonia e magari far scadere i termini per l’ammissione in Serie D (non è possibile infatti richiedere l’iscrizione in sovrannumero finché il vecchio soggetto è ancora ‘in ballo’ in quanto poi si rischierebbe di avere due squadre in D). Il caso più eclatante in questo senso è quello del Campobasso che, a causa dei tanti ricorsi presentati arrivò a settembre quando ormai i campionati di D erano già iniziati e fu costretto a ripartire dalle categorie regionali.