Sedici presenze con un gol in Serie A, un settore giovanile di tutto rispetto allenato da un grande allenatore del presente e un gol contro il Milan. Se ci aggiungiamo un carriera passata in Italia e soprattutto a Novara racconteremmo la storia di Pablo Andres Gonzalez.
Nato a Tandil il 28 maggio del 1985, Gonzalez è un’attaccante mancino con grande corsa e tecnica. Ala, prima punta, seconda punta non fa differenza per l’argentino, in grado di giocare e segnare con una discreta facilità da tutte le posizioni.
Tanta Serie B, una stagione in A e una presenza in Europa League sono il culmine della carriera del giocatore, attualmente primo con il suo Novara in Serie D.
Gonzalez è un prodotto del settore giovanile del Racing Club de Avellaneda, società di tutto rispetto in Argentina che ha sfornato grandi talenti del presente e del passato. Il ragazzo ha talento e il suo allenatore, un certo Diego Simeone, lo noterà fin da subito: “La mia storia con Simeone viene prima del suo esordio da allenatore. Al Racing eravamo compagni di squadra – spiega Gonzalez – anche se non abbiamo giocato molto insieme. Di lui ho bei ricordi, una volta sono andato in macchina con lui, forse gli stavo simpatico”.
L’esordio del “Cholo” da allenatore non andò bene e Pablo lo ricorda bene: “Non posso dimenticare il suo esordio in panchina. Perdemmo 1-0 contro l’Independiente e ci segnò contro un certo Sergio Aguero. Si vedeva però che aveva la testa per allenare a grandi livelli. I suoi successi con l’Atletico Madrid non sono frutto del caso. In Spagna ha aperto un ciclo vincente e ha fatto vincere un campionato ad una società a secco di trofei da tantissimi anni”.
Dopo una breve parentesi in Svizzera e il suo ritorno in Argentina, si aprono le porte dell’Italia per l’attaccante.
E’ il Novara la prima squadra italiana ad accoglierlo in Lega Pro, con il quale inizierà la scalata verso la Serie A, arrivata sempre con i piemontesi nel 2012.
La prima presenza nella massima serie non arriverà però con la squadra che l’ha lanciato tra i grandi ma con il Siena. Una stagione che ricorda molto bene e con il quale ha segnato il primo gol: “Quel Siena era davvero una gran bella squadra. C’erano giocatori molto forti come D’Agostino, Vergassola, Calaio e Destro. La partita contro il Cesena fu fondamentale nel nostro cammino verso la salvezza. Segnai al primo tempo e vincemmo 2-0. Alla fine ci salvammo e fu un bel traguardo per la società”.
Particolarmente colpito da Mattia Destro, Gonzalez vedeva le grandi qualità del giocatore fin da ragazzino: “Lui aveva gran talento, si vedeva fosse un passo avanti agli altri. Non fui molto contento quando pian piano mi tolse il posto ma a lungo andare sono contento della carriera che sta facendo”.
Tra i tanti bei ricordi dell’argentino in Serie A ci fu un incubo: Andrea Pirlo. Indelebile il suo ricordo nella partita contro la Juventus, quando fu costretto dall’allenatore a marcarlo: “Fu la mia prima partita in Serie A e mi toccò affrontare la Juventus. Il mister mi chiese di marcare Pirlo dicendomi di non fargli toccare il pallone. Inutile dire che non ho mai visto la palla, ho fatto tanti chilometri a vuoto e sono uscito al 70′ con i crampi. Andrea aveva una velocità di pensiero impressionante. In campo cammina ma non aveva bisogno di andare a grandi falcate. Ricordo che a fine partita non era neanche sudato, poteva benissimo vestirsi e andare ad un matrimonio. Anche se feci una fatica terribile sono felice di averlo incontrato sul campo”.
Tra le tante big incontrate nel nostro campionato c’è il Milan, squadra a cui ha anche segnato in Coppa Italia: “Quella partita la perdemmo 2-1 ma fu bellissimo vedere uno stadio come il San Siro dopo soli sei mesi di permanenza in Italia. Per Novara quello era un giorno di festa non contava il risultato e fu bellissimo vedere tanti tifosi in trasferta. Al Milan segnarono Inzaghi e Flamini, fu un onore per me essere nel tabellino dei marcatori quel giorno. Eravamo in Serie C a quei tempi e il solo fatto di giocare a San Siro fu un motivo d’orgoglio”.
Su un possibile trasferimento al Milan in quegli anni, Gonzalez nega il tutto: “Non ho mai avuto contatti con i rossoneri. Ricordo che uscì un articolo in questo senso ma nessuno mi ha mai contattato. Mi avrebbe sicuramente fatto piacere essere considerato da loro ma sono contento della carriera che ho fatto”.
Tornato a Novara nel 2018, Pablo Gonzalez ci è rimasto anche dopo la mancata iscrizione in C e la ripartenza in D col nuovo club. Ha firmato un contratto da svincolato con il Novara Football Club riabbracciando la città che lo ha cresciuto calcisticamente.
Il veterano sta trovando parecchio spazio in questa stagione con la squadra che è prima nel Girone A, a 10 punti di distacco dalla seconda: “Stiamo facendo un campionato straordinario, nessuno si aspettava questo. Il merito di questi risultati è tutto della squadra, della dirigenza e dello staff tecnico presente e passato (Di Bari). Non abbiamo ancora fatto nulla, siamo a metà del percorso e non dobbiamo assolutamente perdere le concentrazione. A livello personale sto giocando molto e sono molto contento di questo. I gol mi interessano poco, l’importante è il risultato finale”.
Compagno di squadra del bomber Vuthaj, Gonzalez ha parlato delle sue prestazioni: “E’ un ragazzo davvero eccezionale, segna da tutte le posizioni. E’ in un momento magico e speriamo continui così fino a fine anno”.
Alla veneranda età di 36 anni, Pablo non ha nessuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo e “sogna” la Serie C con il Novara: “Ci auguriamo di tornare tra i professionisti già dall’anno prossimo. Non ho nessuna intenzione di smettere, ho ancora voglia di mettermi in gioco e di giocare ad alti livelli”.
Gennaro Dimonte