Il Brindisi è al lavoro per preparare la prossima stagione in Serie C, un traguardo raggiunto quest’anno grazie anche al grande contributo di Alex Sirri. Il difensore è ormai un “totem promozione“. Di fatti, è il secondo anno consecutivo che vince il girone H, prima con l’Audace Cerignola e poi con il Brindisi. Da evidenziare, inoltre, che lo ha fatto sempre da protagonista.
A quasi un mese dalla conquista della promozione, il difensore biancazzurro ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Brindisi Magazine. Diversi i temi trattati, partendo da un resoconto sulla stagione appena conclusa per poi concludere con l’esordio a San Siro con la maglia dell’Alessandria.
La fase finale del girone H è stata a dir poco sconsigliata ai deboli di cuore. Lo spareggio giocato tra Cavese e Brindisi a Vibo Valentia aveva su di sé gli occhi di tutta Italia. La tensione era più che papabile sugli spalti, sui volti dei tifosi. In campo, probabilmente, ancor di più. “Lo spareggio contro la Cavese – afferma Sirri – è stata la partita più importante della mia carriera. Ho giocato su campi come quello di San Siro ma per ciò che ho attraversato negli ultimi anni, soprattutto a causa di alcuni infortuni, ho dato cuore e anima per vincere ed era quello che meritavo. È stato come ricevere una pacca sulla spalla da me stesso e sentirsi dire «bravo, ce l’hai fatta»”.
Il difensore del Brindisi continua: “Sentivo parecchio quella partita, era come una sorta di bivio. O la va o la spacca. Un anno esatto prima, il 14 maggio, era venuto a mancare il mio migliore amico. Sapevo che c’era la sua festa ma era stata rimandata per lo spareggio. Per questo era come se fosse con me mentre giocavo, mi capitava di parlare con lui in campo. È stata la vittoria più bella della mia vita“.
Oltre che essere un giocatore di primissimo livello per la categoria, Alex Sirri ha dimostrato, soprattutto, di essere ancor prima un grande uomo. Nato a Forlimpopoli, è sempre rimasto legato alla sua Emilia Romagna. Ed è per questo che alcune settimane fa, in occasione del violento alluvione che ha colpito la regione, il difensore del Brindisi ha raggiunto casa per dare una mano alla sua gente. “Avevo amici con garage allagati e la situazione stava diventando sempre più grave quindi mi sono detto «se posso essere d’aiuto torno subito». Quel giorno avrei dovuto giocare la sfida contro il Sorrento per la poule scudetto ma, in accordo con la società, ho deciso di tornare a casa. Assieme ad un mio amico, siamo andati in una via del quartiere Romiti di Forlì e lì mi si è stretto il cuore. Era incredibile, c’erano almeno 60 cm di fango“.
L’ultimo campionato vinto contro il Brindisi è solo una delle tante tappe importanti della carriera di Sirri. Il difensore, infatti, oltre ai numerosi campionati vinti può vantare di aver esordito a “San Siro” contro il Milan. Il motivo? Sirri era uno dei giocatori di quell’Alessandria che arrivò in semifinale di Coppa Italia. “Ricordo benissimo quella partita. Già nel sottopassaggio sentivo una bellissima sensazione. Forse fin troppo bella perché un po’ di tremolio non nego di averlo avuto ma è stato un momento super. Ero giovane come anni di carriera. Non avevo ancora vinto niente ed arrivare in un anno a quel livello è stato un salto importante”.
In quel Milan c’era anche Balotelli, ma fu un altro giocatore di quel Milan ad aver impressionato Sirri più degli altri: “I due giocatori che mi hanno impressionato maggiormente sono stati Kucka del Milan per la forza incredibile che aveva e Perotti del Genoa – affrontato ai quarti di finale – per la tecnica. Balotelli? Si vedeva che aveva mezzi straordinari però credo che sul campo ti rendi maggiormente conto di abilità come quelle che avevano i giocatori di cui ho parlato prima. Mi sono rimaste molto impresse le loro nell’arco delle partite“.