Stefano Sorrentino a SerieD24: “Chieri una grande responsabilità. Sul Chievo…”

Al via la prima puntata di “SerieD24 Talk”, il nuovo programma a cura della redazione di seried24.com, che andrà in onda ogni lunedì a partire dalle ore 15.00. Analisi, approfondimenti e curiosità sul campionato di Serie D e su ciò che accade nel mondo dilettantistico. Ospite della prima puntata Stefano Sorrentino, presidente del Chieri (club del girone A) e storico ex portiere in Serie A, categoria in cui ha giocato con Chievo Verona e Palermo tra le altre.

A partire dalle 15.00 dunque, il presidente del Chieri sarà ospite di SerieD24 Talk, programma in onda sulla pagina Facebook di SerieD24. A condurre la trasmissione saranno Fabrizio Caianiello e Giovanni Mazzola.

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L’intervista a Stefano Sorrentino

COME STA ANDANDO QUESTA NUOVA ESPERIENZA DA PRESIDENTE DEL CHIERI?

Sono contento, è un ruolo molto affascinante. Di sicuro presenta più responsabilità ma mi ci sto abituando.

CHE PARTITA E’ STATA QUELLA DI IERI CONTRO LA FEZZANESE?

“Venivamo da due sconfitte consecutive con 7 gol subiti. Nell’unico tiro in porta abbiamo subito gol. Abbiamo sbagliato anche un calcio di rigore. Dopodichè abbiamo spinto, trovato il gol, ma non siamo riusciti a vincerla. Non era semplice giocare contro una squadra giovane e organizzata come la Fezzanese. Ci stava perdere contro squadre attrezzate come il Casale, contro il Ligorna in casa invece no. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi e li stiamo perseguendo”.

SUL RAPPORTO COL PADRE ROBERTO, ALLENATORE DEL CHIERI

“Mio padre e mio fratello fanno parte dello staff tecnico. Si, è tutto in famiglia. Abbiamo tanta esperienza in casa sotto questo punto di vista. Siamo una famiglia amante del calcio e questa è la prova. Esonero? Mai dire mai nella vita (ride ndr.). Lui ha una responsabilità maggiore invece, i risultati faranno la differenza. L’ho messo in panchina per la sua conoscenza”.

SULLA NUOVA REGOLA DEGLI ALLENATORI E GLI ESONERI

“Sono contrario sinceramente, significherebbe fare allenare sempre gli stessi. Io avrei cambiato la categoria piuttosto che il girone. Il mondo del calcio ha bisogno di tante nuove regole. Sabato ero al derby di Torino e c’erano solo due italiani in campo. Nessuno investe sul settore giovanile e diventa sempre più dura”.

SUL NUOVO ACQUISTO D’ELIA E IL DS MONTANARO. POI L’ANNUNCIO SU ARIAUDO

“Siamo contenti della rosa che ha costruito Antonio. Questo sarà un anno di transizione, l’obiettivo è fare meglio dell’anno scorso. D’Elia l’abbiamo convinto con il lavoro sul campo che stiamo facendo. Peccato si sia fatto già male. Ariaudo? Si sta allenando con noi ma niente di più. Abbiamo avuto anche Gerbo che si è accasato tra i professionisti nelle scorse settimane”

SUL CATANIA, CLUB IMPORTANTE NELLA CARRIERA DEL PADRE

“Penso che sia il minimo il punteggio pieno. Dispiace vedere stadi con 10-15 mila persone in Serie D. La passione per il calcio dei tifosi catanesi ha pochi eguali, devono stare di sicuro il più in alto possibile. L’unica antagonista sono loro stessi. Per vincere tutte le cose devono andare bene, non tutti sono pronti mentalmente per vestire una maglia del genere. Sono i più forti di tutto il campionato, di tutti i gironi. Non è mai semplice però vincere in questa categoria”.

COME IMMAGINERESTI LA RIFORMA DALLA D ALLA A?

“Siamo dilettanti ma allo stesso tempo siamo semiprofessionisti. Abbiamo le stesse spese delle società di Serie A, B e C. C’è da trovare una soluzione, tante squadre falliscono e non si sa perchè. I playoff non servono a nulla, almeno in D. Da lassù (Lega) dovranno darci una mano”.

SULLE SOCIETA’ DEL GIRONE A
“Ci sono squadre che costano il triplo del Chieri che sono proiettate alla vittoria del campionato. Tutto quello che stiamo facendo sono farina del mio sacco e degli sponsor. Ci sono città che hanno fatto la Lega Pro anche, il budget fa la differenza”.

SUGLI OBIETTIVI FUTURI

“Ora ci piace essere la rompiscatole del girone. Per il futuro ci saranno ambizioni molto alte”.

IL FALLIMENTO DEL CHIEVO VERONA E LE DUE NUOVE SOCIETA’

“Quando sparisce una società come il Chievo, in cui hai militato da giocatore non ti capaciti. Io e Pellissier siamo quelli con più presenze. Con Sergio e Dainelli volevamo costituire una nuova società in Serie D ma non se n’è fatto più niente per le distanza tra città. Solo Pellissier era a Verona, io a Torino e Dainelli ad Empoli”.

HAI AVUTO TANTI PRESIDENTI, A CHI TI ISPIRI MAGGIORMENTE?

“Ho avuto tanti presidenti come Zamparini e Campedelli. Ora che sto toccando con mano questo nuovo ruolo capisco cosa significhi. La cosa che sto cercando inculcare a tutti è di avere sempre gli occhi della tigre. E’ il mio motto e ne vado fiero. Ho giocato e sfidato i migliori giocatori al mondo. Ho vinto e ho perso ma non ho mai perso quel motto”.

SUI TANTI I RIGORI PARATI IN CARRIERA

“Leggevo curiosamente una notizia sui rigori parati negli ultimi cinque anni e al primo posto ci sono io. Considerando che ho smesso da tre anni sono rimasto sorpreso. Preferisco non guardarmi mai indietro ma queste cose mi fanno sorridere. Sono stato contento di aver giocato fino a 40 anni”

SUL SETTORE GIOVANILE DEL CHIERI

“Ho preferito mettere dirigenti esterni perchè potevano esserci malumori. Per la serenità di genitori e ragazzi ho fatto questa scelta e sono tutti contenti. Omar Cerruti e Piero Ciletta stanno gestendo tutto alla grande. Ci sono 450 iscritti e i risultati si stanno iniziando a vedere. Credo di aver scelto i migliori responsabili del territorio piemontese”. Sugli Under da schierare: “Quando vieni messo davanti a delle scelte è difficile mettere in campo tutti. Abbiamo comunque valorizzato il territorio e il settore giovanile. Questa è la cosa più importante”

PELLISSIER E’ GIA’ SCESO IN CAMPO. POSSIAMO ASPETTARCI QUALCOSA DA TE?
“Ti dico subito di no. Ho già dato il titolo sul Chievo, penso possa bastare (ride).”

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