David Suazo, allenatore del Carbonia con il tricolore sul petto: “Scudetto con l’Inter il ricordo più bello”
Dall’Honduras al tetto d’Italia, passando per la Sardegna, l’isola che c’è e che ha adottato definitivamente David Suazo. Otto anni a Cagliari, un’infinità. Stagioni vissute ad alte densità emotive: il magico trio con Esposito e Magic Box Gianfranco Zola, la promozione in Serie A con Reja in panchina e l’esplosione definitiva nel 2005/06 con ventidue reti in trentasette presenze nella massima serie. Saranno centodue i gol in duecentocinquasette presenze con i casteddu. Numeri che gli varranno – due anni dopo – il discusso e chiacchierato derby di mercato tra Milan e Inter. Tra una cena nel noto ristorante “Giannino” (roccaforte delle trattative rossonere) e un passaggio tra gli uffici della Soros (azienda della famiglia Moratti), il tormentone della campagna trasferimenti dell’estate 2007 si chiuderà con il passaggio in nerazzurro per circa tredici milioni di euro.
“Carbonia, un progetto ambizioso”
David Suazo è uno degli allenatori emergenti della Serie D 2021/22. Da maggio, infatti, l’ex attaccante è sullo scranno del Carbonia, compagine sarda protagonista nel girone G del campionato di Serie D. Le progressioni in velocità e l’innato fiuto del gol messo in evidenza sui vari palcoscenici nazionali e internazionali hanno lasciato spazio alla sagacia tattica che la nuova esperienza in panchina impone: “Sono entrato a far parte di un progetto ambizioso – afferma Suazo in esclusiva a seried24.com –. Siamo al secondo anno di Serie D e la società vuole costruire una realtà importante. Il tutto operando passo dopo passo, senza proclami o rincorse. La possibilità di lavorare con i giovani, di cui gran parte appartiengono a questa meravigliosa terra, rappresenta una sfida prestigiosa”.
Dal Brescia alla D, senza rimpianti
Dopo l’addio al calcio nel 2012, Suazo torna a casa. Sarà osservatore, assistente, vice allenatore, allenatore delle giovanili e formatore per un quinquennio nel settore giovanile del Cagliari Calcio. Poi la chiamata improvvisa. Massimo Cellino – suo finissimo estimatore e presidente negli anni vissuti in rossoblù – lo chiama alla guida del Brescia, in Serie B, nell’estate del 2018. Ma la prima, grande occasione dura appena sei partite. A maggio la nuova opportunità, fornita dal Carbonia. Una partenza non ottimale per la compagine sarda, poi la scintilla: “La vittoria di domenica sul Cynthialbalonga (la prima in campionato, ndr) ci ha fornito l’entusiasmo e la serenità di cui avevamo bisogno. Abbiamo pagato alcuni errori nella fase iniziale della stagione, dovuti probabilmente alla giovane età di molti calciatori. Ma ritengo che il nostro percorso sia stato sin qui positivo. L’obiettivo a lungo termine è quello della salvezza, quello più immediato è fare bene nel derby di domenica con la Torres. Vogliamo vincere e dare un seguito ai nostri risultati”.
Gli anni di Cagliari e lo scudetto con l’Inter
L’allenatore honduregno tende, poi, ad aprire il suo libro cuore. Le emozioni in campo sono state innumerevoli, così come i traguardi raggiunti. Ma quando gli viene posta la fatidica domanda, Suazo non palesa dubbi: “Il ricordo calcistico più bello? Voglio premettere che ho vissuto otto anni fantastici a Cagliari, in cui mi sono affermato come calciatore e come uomo. Ma se dovessi citare il traguardo sportivo che mi ha dato maggiori soddisfazioni, non posso che rispondere lo scudetto con l’Inter del 2008. Ricordo ancora la festa con le vecchie glorie prima della gara con la Reggina nel giorno del centenario (Inter-Reggina 2-0 del 10 marzo 2008, ndr). Vincere un trofeo importante come lo scudetto in Italia mi fece capire che avevo raggiunto l’obiettivo per cui mi ero tanto prodigato nel corso degli anni”.
A cura di Giuseppe Vitolo