Baldini e Maccarone su Tavano: "Saprà farsi valere"

Francesco Tavano ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato per iniziare la sua nuova avventura nei panni di allenatore del Tuttocuoio, squadra militante in Eccellenza Toscana.

Una lunga carriera partita da lontano tra Nola e Fiorentina, prima di spiccare il volo verso il grande calcio. Dal Pisa all’ultima esperienza al Tuttocuoio, con in mezzo gol pesanti e spesso bellissimi con le maglie di Empoli, Roma, Livorno, Avellino, Prato, Carrarese e Ponsacco. In mezzo a tutte queste squadre c’è spazio anche per il Valencia, unica tappa europea nella sua carriera. Poche presenze in Spagna (3), ma sicuramente memorabile è l’esordio in Champions League e l’aver affrontato il Real Madrid.

Tra i tanti volti noti del calcio italiano che hanno avuto modo di conoscerlo bene, spiccano le figure di Silvio Baldini e Massimo Maccarone. Baldini ha allenato Tavano durante la sua esperienza sulla panchina dell’Empoli, Big Mac invece è stato suo compagno di squadra in quella che è stata una delle coppie più prolifiche della storia dell’Empoli. Tavano-Maccarone rappresentava una garanzia per tifosi e allenatore.

Silvio Baldini su Francesco Tavano

Tra i tanti allenatori avuti in carriera da Tavano, c’è anche Silvio Baldini: “Francesco è un ragazzo straordinario, molto riservato e timido. Ha un grande cuore. E’ timido esternamente, ma internamente è un bravissimo ragazzo. Chi non lo conosce può dare l’impressione di uno che vuole stare sulle sue, ma non è così. Mi è rimasto nel cuore, e gli auguro tutto il bene di questo mondo. Sicuramente si saprà far valere come allenatore perché è innamorato del calcio. Il suo mondo è questo. Il ruolo dell’allenatore? Ognuno è libero di fare ciò che crede. Non è che per farlo ognuno deve avere delle caratteristiche. Tutti possono provare a farlo. Sicuramente andrò a trovarlo per salutarlo e per vedere anche il suo nuovo Tuttocuoio”.

Massimo Maccarone sugli anni trascorsi con Tavano

Tavano-Maccarone, che coppia ai tempi dell’Empoli: “Lui aveva il gol nel DNA, un killer d’area. Non sapevo che si fosse ritirato, credevo che giocasse ancora. Poi ho visto poche ore fa che sarebbe diventato allenatore. Mi chiamò quando iniziò il corso per sapere com’era visto che lo avevo fatto prima di lui. Sicuramente sarà una persona molto tranquilla perché lui è un uomo molto tranquillo con la quale si stava bene in gruppo.

Il momento più bello? Sicuramente gli anni di Empoli quando abbiamo fatto tanti gol insieme. Era da tanti anni che non andavano in Serie A, e sia io che lui abbiamo contribuito a riportarlo lì in alto.

Ci sono state tante partite dove abbiamo dato tanto insieme. In quei tre anni lì abbiamo fatto tantissimi gol e ricordarseli è dura. Una partita che però si può ricordare bene è un Vicenza-Empoli dove dopo mezz’ora eravamo sotto e con una doppietta a testa avevamo rimesso a posto l’incontro“.