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Fasano, Tisci: “Futuro? Qui sto bene. In Serie A ammiro Italiano e Thiago Motta”

Ivan Tisci

Dalla Serie A con Genoa e Vicenza da calciatore agli anni da collaboratore tecnico di Christian Bucchi in Serie B, per arrivare all’avventura con il Fasano. Alla fine della sua prima stagione completa da allenatore su una panchina di Serie D, per Ivan Tisci è tempo di bilanci. Tra passato, presente e obiettivi futuri, l’allenatore del club pugliese si è raccontato ai microfoni di Seried24.com.

Per quanto riguarda il futuro, Tisci ha già avuto contatti con il presidente Franco D’Amico che vorrebbe la sua permanenza a Fasano. Nel frattempo l’allenatore stesso ha ricevuto offerte da altri top club di Serie D e da due club di Serie C.

Soddisfatto del nono posto ottenuto dai suoi ragazzi, Tisci ha un unico rimpianto: il mancato aggancio del treno playoff nel finale di stagione.

Fasano, Tisci: “I play-off sarebbero stati il giusto premio, ma siamo comunque soddisfatti”

44 punti e nono posto in classifica: un bottino niente male per una squadra giovane come il Fasano. “La stagione è stata positiva considerando anche che la nostra squadra inizialmente non era accreditata per la vittoria finale. Siamo andati bene, soprattutto nel girone d’andata, nonostante una rosa molto giovane e con giocatori poco conosciuti nei palcoscenici di Serie D. Nel girone di ritorno abbiamo avuto qualche calo. Sia perché un campionato così livellato verso l’alto spreme molto i giocatori sotto tutti i punti di vista, sia perché le altre si sono rinforzate con il mercato. Dopo una fase iniziale dove eravamo addirittura nelle prime cinque posizioni, siamo sempre stati ottavi e abbiamo concluso noni, quindi siamo stati bravi“.

FASANO

Dopo la vittoria contro il Martina, il Fasano nelle ultime giornate ha rallentato la sua marcia non riuscendo ad ottenere un posto tra le prime cinque. “La volontà di provare a raggiungere i play-off dopo quanto fatto nel girone d’andata c’era. Peccato, perché sarebbe stato bello giocarci un posto al sole con le corazzate del girone. E soprattutto peccato perché sarebbe stato il giusto premio per questi ragazzi. Comunque siamo contenti di quanto fatto con tanti giocatori nuovi per la categoria e soprattutto che a inizio anno non si conoscevano. Devo ringraziare e dire bravi a tutti, società, giocatori, staff e tifosi“.

“Le esperienze da calciatore sono utili, ma in panchina ci si deve subito togliere la maglia da giocatore”

Prima di arrivare al Fasano, Tisci è stato collaboratore tecnico di Christian Bucchi in Serie B prima a Benevento, poi ad Empoli. “L’esperienza da collaboratore con Christian mi è servita tanto. Sono partito ad allenare dai dilettanti in Romagna. Poi è arrivata l’opportunità di andare con Christian in Serie B dove ho imparato tanto al fine di intraprendere questo percorso. Lo ringrazio sempre per l’opportunità. Ovvio che quando sei allenatore in prima ci sono responsabilità completamente diverse rispetto a quando si è parte dello staff. Oggi provo a trasmettere ai ragazzi le conoscenze che ho appreso, cercando comunque di metterci qualcosa del mio“.

TISCI FASANO

E l’esperienza da calciatore? Serve poi in panchina? “Io non penso che un grande giocatore debba diventare per forza un grande allenatore. Ovvio che per quanto riguarda le conoscenze apprese sul campo ed il rapporto che c’è tra calciatore e allenatore, sono state utili le esperienze che ho fatto nella mia carriera. Poi però si cambia totalmente quando si diventa allenatori, anzi dobbiamo subito toglierci di dosso la maglia da giocatore. Io dico sempre che mi piacerebbe tornare a giocare perché in campo i ragazzi hanno la possibilità di sfogarsi– scherza Tiscil’allenatore non si può sfogare in panchina. Il grande lavoro alla fine viene svolto durante la settimana. Però dobbiamo sempre ricordarci che il calcio si gioca in campo e chi va in campo sono i giocatori, loro sono sempre gli attori principali“.

Tisci: “Zeman quello che mi ha dato di più. Lui però è inimitabile”

Una squadra che ha espresso gran calcio, con tante idee e interpreti ben precisi. Ma a chi si ispira Ivan Tisci? “Sono tanti gli allenatori che seguo e a cui voglio provare a rubare qualcosa. Ovvio che vanno messe sempre le proprie idee nel lavoro che si va a fare. Ho avuto la fortuna di avere ad Avellino un maestro come Zeman, che forse è quello che mi ha trasmesso di più. Anche se lui non si può né copiare né imitare. Anche Pioli, che ho avuto a Modena, mi ha lasciato tanti insegnamenti”.

Tisci Fasano

Oggi mi piace guardare gli allenatori che cercano di proporre gioco. E’ facile parlare di Guardiola o di De Zerbi. In Italia mi piace il calcio che propongono allenatori come Italiano e Thiago Motta. Il mio obiettivo è quello di provare a dare un’identità alla mia squadra“.

Tisci: “A Fasano sto bene, sarebbe bello continuare”

Infine a un’ultima domanda sul suo futuro al Fasano, Tisci ha risposto così. “Il campionato è finito da poco, adesso come è giusto che sia abbiamo staccato la spina e ci siamo presi qualche giorno. La volontà è quella di provare ad andare avanti insieme. Io, così come il mio staff, siamo stati molto bene a Fasano. Sarebbe bello provare a ripartire e continuare il percorso. I rapporti con la società sono ottimi. Vedremo, ci siederemo e parleremo, anche se non dovessimo trovare un accordo per continuare insieme, i miei rapporti con i tifosi, la squadra e la società non cambierebbero“.   

A cura di Samuele Fontanelli