Il calciomercato è spesso il teatro dei sogni, il luogo in cui tifosi e appassionati si perdono disincantati dietro a suggestioni o possibilità. Tante volte però il mercato è anche il teatro in cui i sogni si schiantano violentemente contro la realtà. Questo è quello che sembra essere accaduto a Trapani. La storica piazza siciliana infatti, ha da pochi mesi cambiato società. Nonostante questo però le difficoltà per i granata non sembrano voler mai finire. La stagione, nonostante la presenza a dir poco ingombrante del Catania era partita con le più rosee aspettative; il ritorno al professionismo come obiettivo unico. Ma, dopo la difficile annata dello scorso anno, le cose non sembrano andare molto meglio. Nono posto in classifica a -18 dai rossazzurri e a 5 punti dalla zona playoff. Proprio per questo, le speranze dei tanti tifosi trapanesi erano affidate al mercato; non a caso il luogo dei sogni.
Proprio a questo proposito però è intervenuto con un lungo comunicato il presidente Marco La Rosa. Il numero uno dei granata ha lamentato la difficoltà della società nel fare fronte alle tante incombenze che, citando il comunicato, si è trovato costretto ad affrontare con le sue sole forze. Proprio per questo e per salvaguardare le finanze del club, il presidente ha dichiarato chiuso il mercato in entrata del suo Trapani. Inoltre non smentisce la possibilità che in futuro vengano adottati dei più drastici provvedimenti gestionali. Insomma a Trapani le acque non sembrano essersi calmate. Ed il marcato stavolta, rischia di diventare, di nuovo, il luogo degli incubi.
Di seguito riportiamo il comunicato con il quale il presidente del Trapani, Marco La Rosa, spiega e chiarisce la situazione.
“Scrivo il presente comunicato perché ritengo necessario, nella mia qualità di Amministratore Unico della SSD FC Trapani 1905, fare alcune considerazioni doverose verso la comunità che la Nostra Società rappresenta e verso i tanti affezionati tifosi.” Inizia così la dura e sincera lettera del numero uno granata e nel passaggio successivo spiega le ragioni che lo hanno spinto ad intraprendere l’avventura Trapani.
“Ho deciso di abbracciare, pochi mesi orsono, il “Progetto Trapani” non solo perché affascinato da un programma a lungo termine. Soprattutto però ho sempre creduto che la Serie D fosse, per usare un eufemismo, oltremodo ingenerosa per una realtà territoriale come Trapani e provincia. Mi ha aiutato nella scelta anche l’iniziale entusiasmo dell’intero ambiente, non per ultimo la manifestata quanto fattiva collaborazione della minoranza societaria”.
“Sull’onda di un sano entusiasmo si è proceduto, sin dall’inizio, a porre le basi per affrontare il campionato corrente nel migliore dei modi, giustamente professando anche la sana intenzione di concorrere per la vittoria finale, ben consci della forza dei nostri avversari.
Sin da subito, si è stilato un bilancio di previsione che avrebbe dovuto garantire la copertura delle spese necessarie per sopportare un progetto “ambizioso”. Detto bilancio di previsione, come è naturale che sia, è stato approntato su determinate “previsioni” di apporti economici da parte dei soci partecipanti.
Questa sana e disinteressata comunione d’intenti aveva forgiato in me la volontà di affrontare questa affascinante avventura“.
Nonostante l’entusiasmo dei primi tempi però, spiega il comunicato, sono sopraggiunte delle difficoltà.
” Iniziando ad affrontare le spese di gestione mensili mi sono trovato a fare fronte alle incombenze solo ed esclusivamente con le mie forze, venendo meno l’impegno dall’altra parte societaria, quantomeno nella misura ad essa spettante in ragione delle rispettive partecipazioni. Ora, è chiaro che la mia posizione ed il mio impegno, come più volte precisato, devono considerarsi strettamente connessi a quelli che erano gli accordi assunti ad inizio stagione, considerati necessari per garantire la chiusura della stessa in modo degno e decoroso per una realtà come la Nostra“. Una situazione in totale evoluzione per la quale, il presidente si è trovato costretto a prendere drastiche decisioni; considerando la possibilità di prenderne di nuove.
“Mi vedo costretto, pertanto, in mancanza di un’immediata presa di posizione della minoranza societaria, idonea a concorrere alla copertura dei costi di gestione passati e presenti, a prendere alcuni provvedimenti necessari quanto improcrastinabili tra i quali, in via esemplificativa, la sospensione del mercato in entrata. Quanto sopra, ribadisco, al solo fine di salvaguardare le finanze della Società ed evitare, contestualmente, che l’attuale criticità finanziaria possa prestare il fianco ad azione di eventuali creditori.
Nella speranza che tale situazione possa essere superata non ritengo, per onestà intellettuale, di escludere che in caso di sua persistenza possano essere adottati, in futuro, altri e più drastici provvedimenti gestionali“