Il nuovo allenatore del Trapani, Alessandro Monticciolo, ha già ben chiare le idee sugli obiettivi che dovrà raggiungere la sua squadra. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, infatti, l’ex Altamura e Casarano ha tracciato già chiara la strada: ritornare a divertirsi in campo e tornare in Serie C in due anni.
Accanto a lui, nella sala stampa dello stadio “Provinciale”, c’era il direttore generale del club amaranto, Agatino Alessandro Chiavaro, che è stato compagno di squadra di Monticciolo alla Reggina in Serie B nella stagione 1997-1998. “Vorrei ringraziare Alfio Torrisi – ha detto il dirigente – per il suo operato, dispiace sempre quando ci sono questi avvicendamenti. Nel calcio si creano dei rapporti, ma ci aspettavamo altro dal punto di vista dei risultati, visto il valore della squadra. Non ci aspettavamo di pareggiare tre partite di fila contro squadre con cui potevamo vincere. Speriamo e vogliamo migliorare le prestazioni”.
“Benvenuto – ha proseguito Chiavaro – ad Alessandro Monticciolo, che ha risposto in maniera positiva alla nostra chiamata, senza pensarci neanche un secondo. Ha dato segno di grande motivazione e di grande professionalità. Ci conosciamo da tanto tempo e ha dimostrato di essere un ottimo allenatore. Scalare questa montagna sarà difficile, ma occorre provare a giocare una partita per volta e fare il meglio per arrivare il più in alto possibile”.
Dopo l’introduzione di Chiavaro, la parola è passata ad Alessandro Monticciolo. “Mi sento Josè Mourinho con tutti questi giornalisti – ha simpaticamente esordito -. Questo è ruolo di grande responsabilità che vado a ricoprire, in una grandissima piazza. Ci troviamo in un territorio fantastico che conosco bene, dato che mio padre è di Buseto Palizzolo (comune nel libero consorzio comunale di Trapani, ndr): per me, quindi, è un orgoglio triplo allenare questa squadra ed è un’opportunità unica. Conosco Agatino Chiavaro da quando giocavamo alla Reggina. L’obiettivo è riportare più gente possibile allo stadio, per regalare alla gente di Trapani una domenica piacevole. I tifosi hanno fame di vittoria, vogliono tornare nel calcio che conta e questo è anche il nostro obiettivo”.
Sarà affiancato in questa avventura dal preparatore atletico professor Cristian Manco e dai collaboratori Guglielmo Gravino e Nicola Paolessi, che erano anche nello staff di Alfio Torrisi. “Mi aggiorno dalla mattina alla sera – ha spiegato Monticciolo -, non conosco questo girone ma conosco bene l’H, uno dei più difficili a livello nazionale: sono convinto di poter portare la mia idea e i miei valori alla squadra. Conosco il club, ha giocatori fantastici per la categoria: attraverso il lavoro potremo toglierci grandi soddisfazioni”.
“Trapani non si può rifiutare – ha aggiunto -. Sono stato due anni ad Altamura e uno a Casarano, realtà dove si fanno cose importante. Per uno step di crescita dovevo accettare una società forte come questa. Qui ci sono giocatori di valore che fanno vincere le partite e il campionato. E’ il migliore club del girone per storia e ambizione, con un presidente che vuole fare per bene: tutte caratteristiche giuste per iniziare un bel percorso professionale per un ragazzo come me”.
“Voglio una squadra che mi somigli – ha continuato – come tutti gli allenatori: le persone si scelgono per somiglianza, perché hanno gli stessi valori. Questi giocatori li ha scelti “Aga”, il direttore (riferendosi a Chiavaro, ndr): cercherò di far capire loro la mia idea, con unità di intenti, senso di appartenenza, rispetto per la maglia che indossiamo e lavoro duro. Voglio riportare la gioia del giocare a calcio e mi voglio divertire in campo. La gente si aspetta grandi risultati, ma il risultato viene attraverso il bel gioco. È ovvio che preferisco vincere pur giocando male, ma penso che non esista un metodo di allenamento per giocare male”.
Sul modulo che utilizzerà in campo, Monticciolo ha lasciato intendere che non stravolgerà completamente la squadra. “Prediligo il 3-5-2 – ha datto – perché con la regola degli under ti dà equilibrio in campo. Questa, invece, è una squadra che ha esterni offensivi importantissimi, non potrei giocare con quel modulo perché non li sfrutterei a dovere: il compito dell’allenatore è confezionare l’abito più adatto per i giocatori. Voglio che vadano concentrati e sentino la partita, divertendosi in campo. Quando una squadra si diverte in campo corre tanto, vince tanti duelli ed è attenta a livello tattico, come il Napoli e l’Atalanta in Serie A. Dobbiamo entrare in campo con gioia e trasmettere questi sentimenti ai tifosi”.
Monticciolo ha le idee chiare. “Il Trapani deve provare a vincerle tutte – ha detto l’allenatore -: c’è il campo che parla, so che vincere le partite non è facile, ma ci proveremo, con le mie idee. Andremo a prenderci quello che vogliamo. Adesso dobbiamo giocare tante sfide in poco tempo, seguendo uno schema preciso: partita, recupero, partita, recupero. Nel giro di questi 15 giorni la squadra è inallenabile, adesso quello che mi preme è trasmettere la gioia di giocare, poi se gli latri sono più bravi facciamo i complimenti e stringiamo loro la mano. Lo dico: dobbiamo mettere le basi per cercare raggiungere in due anni i palcoscenici che il Trapani merita”.
Il primo banco di prova per il Trapani di Monticciolo arriva già mercoledì 19 ottobre, con la sfida alla vice-capolista Lamezia Terme. “Siamo arrivati alle 6 di mattina con il mio staff – ha spiegato Monticciolo -, abbiamo visto tanti match nel giro di poche ore, analizzando l’essenziale. Voglio una squadra aggressiva, che lotta su ogni pallone contro un avversario molto forte e favorito: vorranno riscattarsi dopo la sconfitta dell’ultima giornata. Noi siamo il Trapani, dobbiamo giocare da Trapani”.
“Mi aspetto una partita tosta, ma proveremo a vincere. Ho trovato bene i giocatori, con un’attenzione ed energia diversa perché si mescolano le carte: chi non giocava può avere un’opportunità e viceversa chi è stato sempre titolare può finire in panchina. Cercherò, comunque, di essere il più giusto possibile. Contro il Lamezia Terme non farò una scelta meritocratica, ma di circostanza: giocano quelli che hanno fatto meglio e confermo loro il posto, su suggerimento del dg Chiavaro. Chi sta meglio gioca”.
Un giornalista in sala ha auspicato tre vittorie contro Lamezia Terme, Acireale e Paternò. “Mi auguro che si avveri la sua profezia – ha risposto Monticciolo -. Tante volte ho ripetuto che proveremo a vincere più partite possibili, dal primo all’ultimo minuto giocheremo per portare a casa la vittoria. Dobbiamo dimostrarlo sul campo, le parole devono essere corredate da fatti. A parte lo squalificato Cellamare, sono tutti a disposizione. Avrei preferito incontrare Lamezia e Acireale in una settimana normale, ma il calendario ci ha fatto questo scherzo: anche loro comunque dovranno giocare ogni tre giorni”.
L’allenatore ha invitato a parlare anche il suo preparatore atletico, il professor Cristian Manco. “Siamo arrivati alle 6 di mattina – ha detto – e durante tutto il viaggio il mister è stato al Pc per raccogliere quante più informazioni possibili. Il Trapani non ha mai perso finora, ha lottato e per questo faccio i complimenti ai miei predecessori. Vogliamo conoscere i giocatori quanto prima, sperando di andare alla settimana tipo con il nostro modo di lavorare”.
“Doseremo i carichi di lavoro su chi non gioca – ha proseguito Monticciolo – ma gli altri recuperano. Dopo il 30 ottobre penso che cominceremo a ridurre il volume di lavoro, aumentare l’intensità. Ringrazio lo staff, sappiamo quello che vogliamo fare e ci adopereremo per quello”.
Alla domanda sulle richieste della società all’allenatore, Monticciolo ha subito chiarito di non aver ricevuto pressioni particolari. “La dirigenza non mi ha chiesto ancora niente – ha spiegato l’allenatore-, e non mi ha posto degli obiettivi. Non posso tradire la fiducia che mi ha dato il direttore Chiavaro, si aspetta di trasmettere quello che ormai è diventato il nostro pensiero. Lavorerò anche la notte per far raggiungere a questa squadra un livello importante”.
“Non abbiamo mai detto di voler vincere il campionato – ha aggiunto il direttore generale Chiavaro nel corso della conferenza stampa-, ma di mettere le basi, perché il percorso iniziale della società non è stato semplice. Ci vuole tempo. Stiamo ripartendo da zero per un progetto biennale-triennale. Il progetto non è ridimensionato: la proprietà ci ha messo a disposizione tutto quello che serve per fare il meglio possibile. Qualche passo falso ci può pure stare. Abbiamo nel girone una corazzata come il Catania, ma questo non ci deve spaventare: dobbiamo fare il nostro percorso per costruire qualcosa di importante”.
A cura di Giacomo Grasselli