Il Trapani non vede altro, se non un obiettivo chiamato Serie C. La maglia dei dilettanti sta fin troppo stretta ad un club che quanto meno dovrebbe giocarsi le proprie carte nel professionismo per tentare di ritornare in quella tanto sperata Serie B. Lì dove nel 2016 la squadra granata allenata da Serse Cosmi rischiò l’impresa della promozione in A. Fu fermata solo in finale play-off dal Pescara di Massimo Oddo.
L’anno scorso è stata ancora una volta post season per i ragazzi attualmente sotto la guida di Torrisi. La doppia vittoria contro Lamezia e Locri non è stata sufficiente per ottenere il ripescaggio. Il mercato estivo è stato fondamentale per la nuova società. Quest’ultima si è messa in mostra con acquisti di alto livello rispetto alla categoria.
I risultati sono oggi nitidi agli occhi di tutti: 15 vittorie e 2 pareggi, 47 punti e sole 5 reti subite in 17 match disputati. Inoltre il Trapani è ancora in corsa per la Coppa Italia, dove ha raggiunto i quarti di finale e aspetta una tra Cavese e Fidelis Andria.
La straordinaria cavalcata del Trapani fin qui deriva in buona parte da un organico fuori categoria. La rosa granata può affidarsi a giocatori di grandissima esperienza e qualità come Oliver Kragl, Andrea Cocco, Giovanni Sbrissa o Marco Crimi. Tutti professionisti che vantano esperienze tra Serie A (Kragl, Crimi) e Serie B.
L’anno scorso forse è mancato un giusto equilibrio con gli Under e i brutto avvio di stagione non ha aiutato i granata ad inseguire una corazzata come il Catania. Già da agosto si era percepito che le cose fossero cambiate, che ci fosse maggior consapevolezza nei propri mezzi. Basti pensare che esattamente a metà campionato il Trapani viaggia a 47 punti e l’anno scorso ha chiuso a quota 54.
Significa che mancano tre vittorie agli uomini di Torrisi per superare quanto fatto appena 6 mesi fa. Sicuramente mancano i cugini rossazzurri. Sicuramente non c’è una vera corazzata, composta da grandi personalità. Però il Trapani non ha ancora dato la sensazione di vacillare, e non lo ha fatto nemmeno contro Siracusa o Vibonese, che sarebbero le due antagoniste principali.
Il segnale condiviso a tifosi e avversari è chiarissimo: il Trapani quest’anno punta al primo posto. Ma la verità è che il club siciliano può fare molto di più. Può battere tanti record che da anni non vengono raggiunti e così entrare nella storia della Serie D. Sì, la stessa Serie D che tanto stretta sta a questa società ma da cui si stanno costruendo le fondamenta per sognare qualcosa di grande nel futuro.