Vincere sia dentro che fuori dal campo: il progetto del Tricarico Pozzo di Sicar

Dare una seconda possibilità a chi ne ha bisogno, questa è la filosofia del Tricarico Pozzo Sicar. La squadra partecipa al campionato di Eccellenza della Basilicata. Il progetto prende vita nel 2016 nell’ambito delle azioni di prossimità e contrasto all’esclusione sociale messe in atto dalla Caritas diocesana di Tricarico. Favorire l’integrazione e prevenire le devianze sono i motivi portanti dell’iniziativa che veicolano con il calcio le dinamiche educative in esso contenute.

Una realtà che fece parlare di sè lo scorso anno con l’acquisto dell’ex River Plate Ezequiel Muth, ora pilastro dei lucani. Dopo la promozione in Eccellenza (a causa dell’esclusione del Melfi) la squadra rossoblù ha vinto a fine 2022 la coppa Italia della Basilicata. Un vero e proprio miracolo che abbiamo voluto farci raccontare dal direttore sportivo Glauco Orselini.

I festeggiamenti del Tricarico dopo la vittoria della coppa

L’impresa del Tricarico

La nostra filosofia si basa su accogliere ragazzi con un passato difficile. Abbiamo un mix di giocatori del territorio insieme a un fulcro di profili che provengono dall’estero (cinque argentini, tre gambiani, un senegalese, un ecuadoregno e un basco). La promozione della cultura sportiva insieme all’aggregazione sociale è sempre stato il nostro primo obiettivo“.

Un nobile intento che ha portato a un grosso risultato sul campo: “La nostra è una vera e propria favola, siamo un paese di 5000 abitanti e fino a sei anni fa giocavamo in seconda categoria. Ora siamo in Eccellenza, grazie anche all’esclusione del Melfi dal campionato che ci ha fatto dimenticare la sconfitta in finale playoff dello scorso anno“.

Una rosa messa in piedi in meno di due settimane: “Fino ai primi di Agosto pensavamo di giocare ancora in Promozione ma la notizia dell’esclusione del Melfi ha cambiato i piani e abbiamo dovuto allestire una squadra per l’eccellenza in pochi giorni. All’inizio eravamo solo in dieci e poi sono arrivati molti rinforzi. Proprio per questo siamo stati protagonisti di un inizio non facile, ma ora siamo in piena lotta per i playoff e siamo riusciti a vincere la coppa regionale battendo squadre blasonate come il Vultur Rionero e Rotonda“.

Una finalissima che ha avuto una doppia gara ricca di emozioni (dopo che per anni è sempre stata gara unica): “Contro il Brienza abbiamo avuto la fortuna di avere il ritorno in casa con oltre 1000 tifosi al seguito. Abbiamo vinto uno a zero con la rete di Campolongo, uno dei nostri giocatori argentini dopo che avevamo vinto l’andata con lo stesso risultato con la rete di Gimondo. La cosa di cui vado più orgoglioso è l’affetto che ci ha tributato tutta la comunità sia fuori che dentro il campo dopo il successo“.

I pilastri della scalata

Un senso di appartenenza che si trova anche all’interno della società. Il direttore sportivo Glauco Orselini, il capitano Alessandro Chessa (con un passato in Serie D e C2) e l’allenatore Nicola Armento (ex Serie C1) giocavano tutti e tre insieme vent’anni fa con la maglia rossoblù in Eccellenza. Mentre il numero uno del club è Romano Tito, figlio di Giovanni Tito, storico presidente del club negli anni 90.

Muth ai tempi del River Plate

Il riscatto dell’ex River Plate

Tra le stelle della rosa c’è sicuramente il portiere classe 1999 ed ex River Plate Muth:Ezequiel è un giocatore fuori categoria, dopo la sconfitta in finale playoff pensavamo di non poterlo più confermare. Orami era tutto fatto per il suo passaggio all’Ugento (squadra che milita nell’Eccellenza pugliese) ma dopo dieci giorni ha cambiato idea e ha voluto ritornare a Tricarico. Adesso è molto contento perchè qui da noi è totalmente rinato sia umanamente che sportivamente. Questo è un discorso che lo posso allargare a tutti i ragazzi argentini che qui da noi hanno trovato da noi una sorta di seconda casa“.

Poco più di un mese fa il Tricarico ha disputato un amichevole contro il Potenza, occasione in cui Muth ha potuto affrontare un suo ex compagno: “In quella gara Ezequiel ha potuto mettersi in mostra mantenendo la porta inviolata e l’ha fatto contro Nicolas Belloni (ora al Latina) suo ex compagno di squadra al River. Per lui penso sia stata una bellissima sorpresa visto che all’epoca delle giovanili erano molto amici“.

La festa nel centro di Tricarico

Alla scoperta dell’autore del gol decisivo nella finalissima

Tra i grandi artefici del miracolo Tricarico c’è anche Mauricio Campolongo: “Mauricio ha sempre giocato tra i professionisti in Argentina ma come Muth è stato protagonista di un episodio di mercato sfortunato. A lui era stato promesso un ingaggio da parte di una società di Eccellenza ma alla fine è stato acquistato da un club di Prima Categoria sarda. Dopo la fine del suo contratto ci siamo sentiti e mi ha mostrato disponibilità fin da subito. Ora è il nostro pilastro della difesa ed è della dimostrazione pratica di quello che vogliamo fare qua a Tricarico: dare il giusto l’ambiente per ripartire ai giocatori“.

A cura di Niccolò Parenti

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