Dalla Tritium ai professionisti: l’annata d’oro di Vavassori e Berenbruch
Ai tempi erano solo bambini. Eppure, promettevano già molto bene, perché nella categoria esordienti i 2005 della Tritium non avevano nulla da invidiare a nessuno. Ma proprio nessuno. I giovani talenti della storica società di Trezzo sull’Adda giocavano, e vincevano, anche contro i pari età di squadre di Serie A.
Ce lo ha raccontato Valerio Colace, responsabile del settore giovanile e per tre anni allenatore di quello splendido gruppo: “L’annata 2005 era veramente valida – ha spiegato ai microfoni di SerieD24.com – con tantissimi giocatori arrivati nei professionisti“.
Alcuni di questi ragazzi stanno già iniziando a muovere i primi passi nel calcio dei grandi, come Dominic Vavassori (leggi qui l’approfondimento su di lui), che gioca in Serie C nell’Atalanta Under 23 e che è nell’orbita della prima squadra di Gasperini, oltre che della Nazionale italiana Under 20.
Per altri, invece, sembra solo questione di tempo. È il caso di Thomas Berenbruch, centrocampista della Primavera dell’Inter. Ma questi due giocatori sono solo le stelle più luminose tra quelle partite dal vivaio della Tritium.
Da Vavassori a Berenbruch: l’annata d’oro della Tritium
Per la Tritium non è cosa nuova lanciare giovani importanti nel panorama nazionale. Era già successo con Roberto Piccoli, oggi al Cagliari, Issa Doumbia del Venezia e Alessandro Marcandalli del Genoa, freschi di esordio in Serie A. Tra i prossimi ci potrebbe essere Kevin Barcella, 2006 del Frosinone.
È però una rarità, se non un’unicità, vedere un’annata così competitiva. Alcuni di questi provenivano dai pulcini di un’altra squadra, la Buraghese: “L’Atalanta allora stava osservando diversi giocatori, tra cui alcuni nostri e anche il sottoscritto come allenatore. Ho avuto infatti la fortuna di fare un percorso anche all’Atalanta nella loro attività di base. Ci invitarono una domenica mattina per un allenamento congiunto con Atalanta, Tritium e Buraghese, squadra in cui allora giocava Vavassori, allenata da suo padre.
Con i 2005 battevamo un po’ tutti, ma quella domenica perdemmo 5-0 con la Buraghese e ci accorgemmo di Dominic, ma non solo. Lui era il terminale offensivo, ma i 5 della Buraghese erano quasi tutti giocatori oggi nei professionisti. Samuele Magni andato alla Giana Erminio, Mattia Malaspina ora al Milan Futuro, poi Luca Panassiti che aveva grandissime potenzialità ma che purtroppo si ruppe il ginocchio e Dominic Vavassori che adesso è all’Atalanta. Da lì poi alcuni vennero alla Tritium“.
Alla Tritium ci vanno Panassiti, purtroppo fermato da un grave infortunio, Samuele Magni, oggi portiere del Brusaporto arrivato dalla Giana e proprio Dominic Vavassori. Da quella squadra però partiranno anche altri: “C’era Christian Ronchi, andato alla Giana e adesso nella Primavera del Perugia, Andrea Mereu che è passato nella Primavera del Napoli, Saino e D’Amato andati al Renate e Sironi e Francolini alla Giana. Penso poi ovviamente a Thomas Berenbruch dell’Inter e a Denis Prendi, che è 2006, ora in Primavera alla Cremonese e in nazionale Under 19 albanese. Tutte le domeniche quindi venivamo invitati a tornei contro squadre professionistiche. Il percorso è durato tre anni con me e fino alla fine degli esordienti“.
Colace: “Spero di vedere Vavassori contro Berenbruch in Serie A. Hanno rifiutato offerte dall’estero”
La punta della iceberg di questa miniera d’oro che è stata la Tritium è ovviamente rappresentata da Vavassori e Berenbruch. I due sono stati tante volte avversari con le maglie di Atalanta e Tritium e oggi sono anche compagni nella nazionale Under 20: “Sono due giocatori a cui auguro di arrivare in Serie A. Se dovessero trovarsi contro spero che mi invitino con un biglietto allo stadio, magari a Bergamo perché mi è più vicino e perché il nuovo Gewiss Stadium adesso è bellissimo, anche se San Siro è sempre un’icona“.
Sogno che tutti e due vogliono continuare a inseguire in Italia, nonostante alcune sirene dall’estero: “Io credo che tutti e due possano ambire all’Inter, all’Atalanta ma anche alla Nazionale. So che hanno avuto offerte dall’estero e le hanno valutate, com’è giusto che sia, ma hanno deciso di continuare il loro percorso in Italia perché credono fortemente di riuscire a sfondare qui“.
A prescindere da dove arriveranno, per Valerio rimane grande soddisfazione: “Io dico sempre che ho avuto solo la grande fortuna di poter allenare giocatori del genere, merito anche di chi li portò alla Tritium. Per me è una soddisfazione per due motivi. Intanto perché dai pulcini alla Primavera passano 7 anni e vuol dire che in questo periodo questi ragazzi non hanno mai perso la passione per il calcio, nonostante fasi in cui non giocavano tanto o in cui non si trovavano bene con certi allenatori. E poi che di quell’annata 2005 abbiamo tantissimi giocatori andati direttamente in squadre professionistiche. Vuol dire che avevano una base e io non li ho rovinati, che già vuol dire tanto“.