Rieti, gli ultras dicono basta: “L’unica soluzione è il fallimento”
Il Commando Ultrà Rieti, stremati dalle ultime stagioni, che hanno visto passare la società laziale dal professionismo alla Serie D, e che attualmente si trova al penultimo posto nel girone E, hanno detto basta. E lo hanno fatto attraverso un comunicato dal crudo titolo “Eutanasia per Fc Rieti“. Nella lunga nota, gli ultras hanno riportato la decisione di non supportare più la squadra, chiedendone il fallimento.
Un appello disperato, quello dei tifosi, non disposti più a vedere la propria squadra trattata nella maniera attuale. Nel comunicato, il Commando Ultrà denuncia “una situazione a dir poco grottesca”, “critica” a livello debitorio. La società è paragonata, attraverso una dura metafora, ad una persona in coma irriversibile, in attesa che qualcuno stacchi la spina. Ed è ciò che si auspicano i firmatari della nota: il fallimento societario, sentenziando: “Fc Rieti 1936 srl così non ha nessun motivo di esistere”.
La scomparsa di un ottimo settore giovanile, la fuga di dirigenti ed allenatori, oltre a “umiliazioni” (definite così dagli Ultras), come la sconfitta a tavolino contro il Flaminia per l’assenza delle linee sul terreno di gioco. Tutti elementi che hanno spinto, a malincuore, a cessare ogni attività di tifo.
Il comunicato
In seguito, è riportato il comunicato del Commando Ultrà Rieti, pubblicato sui propri profili social.
“Eutanasia per Fc Rieti
Il 29 Aprile 2018, quello che si credeva fosse il realizzarsi di un sogno chiamato professionismo è diventato l’inizio del baratro per la nostra amata Fc Rieti.
Da quel giorno ne abbiamo viste di ogni tipo, retrocessioni, penalizzazioni, scioperi, umiliazioni; abbiamo visto scomparire un settore giovanile d’Elite, siamo stati sfrattati dallo stadio, abbiamo visto una squadra senza maglie, siamo finiti in cronaca nazionale sempre e solo per scandali.
Abbiamo visto l’alternarsi di “patron” e promesse, ma abbiamo assistito solo ad un graduale deterioramento di quella che un tempo era una società fiore all’occhiello della regione.
Siamo sempre rimasti lì, su quei gradoni a sostenere squadre spesso inadeguate allenate da allenatori impreparati e gestite da dirigenti sciacalli; non abbiamo mai mollato e i nostri bistrattati colori non sono mai stati soli in nessuno stadio d’Italia.
Ma oggi, a fronte dell’ennesima stagione fallimentare nella quale alle solite promesse estive ha fatto seguito una situazione a dir poco grottesca con giocatori e dipendenti in fuga e una situazione debitoria critica frutto di anni di malagestione, siamo costretti a malincuore a dire basta.
Fc Rieti 1936 srl così com’è non ha più nessun motivo di esistere, è una società in coma irreversibile che nessuno o quasi potrà salvare; e questo lo sanno tutti!
Dunque auspichiamo che, di comune accordo, si proceda a staccarle definitivamente la spina.
Preferiamo ripartire da campi polverosi o di provincia ma tornare ad avere una società seria, pulita e forte che abbia alle spalle un progetto serio, reatino e sociale; che si torni a parlare di settore giovanile, che si torni a far sognare un futuro migliore.
Proprio per questo comunichiamo la sospensione di ogni attività di tifo e ci dedicheremo con tutte le nostre forze affinchè si possa ripartire più forti di prima, aldilà di ogni categoria.
Non accetteremo nessun compromesso e chiediamo a gran voce alla cittadinanza, ai tifosi, agli imprenditori ed alla politica di supportarci e non ostacolarci, perchè col cuore in mano, ci rendiamo conto che non esiste altra soluzione se non il fallimento e la ricostruzione da zero.
Non ci fermeremo mai e non smetteremo mai di lottare, pretendendo che questi 85 anni di storia Amarantoceleste tornino ad essere rappresentati da una società sana e pulita e ad essere rispettati ed invidiati in tutta Italia.
“Per aspera ad Astra”
Commando Ultrà Rieti 1997“
La stagione del Rieti
Due stagioni fa era in Serie C, adesso il Rieti lotta per non retrocedere in Eccellenza. Terzultima nel girone E, i laziali hanno conquistato 13 punti in 16 partite. Lo stesso bottino di Cascina e UniPomezia con le quali, oltre alla Pro Livorno e al Foligno, è coinvolta nella corsa ai playout. Il mercato invernale (appena concluso) non ha certamente aiutato i sabini, che hanno ceduto all’Ostiamare Marcheggiani, fiore all’occhiello della propria rosa, attaccante già in doppia cifra.
A cura di Lorenzo Vero