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Un padre, due figlie e una nipotina con un sogno comune: giocare a calcio

calcio femminile

Questa è la storia di una famiglia che respira calcio da sempre. Due figlie, un figlio, un padre e una nipotina, che rincorrono il pallone. Dentro la sfera, ci hanno messo attese, aspettative, ma anche salite, ostacoli che sono state montagne da scalare.

Ci sono storie da raccontare perché sono come viaggi nei sentimenti, nella vita di donne, che non hanno sentito il peso degli ostacoli da superare. Non si sono fermate pur di coronare il sogno di giocare a calcio e sono esempi di cuore e coraggio. Sono le protagoniste di un progetto fotografico, promosso dall’Area Responsabilità Sociale della Lega Nazionale Dilettanti, guidata da Luca De Simoni. Gli scatti, firmati dal fotografo Mattia Crocetti, mettono in evidenza occhi pieni di luce, quando seguono il pallone sul rettangolo di gioco.

Mia sorella Giada ed io abbiamo iniziato il percorso calcistico assieme in una società della provincia di Chieti, il Torrevecchia Teatina – racconta Giulia Di Camillo, giocatrice del Chietie avvolgendo il nastro della memoria, iniziammo seguendo la passione di mio padre, era presidente e allenatore di una società dilettantistica in provincia di Chieti. Abbiamo giocato con i maschi per poi disputare campionati di calcio femminile al Perugia e al Siena“.

Nella nostra storia ci sono state anche convocazioni in azzurro con l’Under 17 e l’Under 19 fino al 2010, quando, poco più che ventenni, arrivò la promozione in A col Siena. È stata la prima storica promozione della nostra vita. Un traguardo fatto di rinunce, di sacrifici, lontano da casa, ma anche di tanta bellezza. È straordinario dire: ‘Quanta strada abbiamo percorso‘. Ricordo anche quando mio padre ci portava in macchina da Chieti a Perugia per esaudire il nostro sogno di giocare a calcio“.

Il calcio, una passione senza limiti

Poi arriva quel giorno. Quello per cui l’unico che viene ascoltato è il cuore.
Ho detto a mia sorella: ‘Giada perché non facciamo qualcosa di più grande? Torniamo a Chieti e costruiamo un nuovo progetto. Io sono pronta e tu?‘. L’abbraccio di mia sorella fu la risposta più chiara. Ci lanciammo in una nuova avventura.

Oggi il loro papà è il presidente, Giulia una giocatrice del Chieti, Giada la responsabile del settore giovanile e in campo a correre dietro al pallone c’è anche la piccola Benedetta, appena 4 anni, la figlia di Giulia. A Chieti, la famiglia Di Camillo ha messo la firma nel libro scritto dal calcio femminile, arrivando anche in Serie A.

La mia storia può essere quella di tante altre donne – conclude Giulia Di Camillo – che inseguono un sogno, che lo accarezzano, lo alimentano ogni giorno. Se mi giro indietro, tutto quello che abbiamo oltrepassato, in termini di ostacoli, mi dà ancora più forza. C’è un luogo che mi regala un sorriso, ieri come oggi, è un campo da calcio. Su quei fili d’erba, si è intrecciata come un filo la mia vita“.


Storia raccolta da Gaia Simonetti, comunicazione Area Responsabilità Sociale della Lega Dilettanti