Locatelli chiama, Esciua non risponde. All’ombra dell’Armando Picchi sta andando in scena una pellicola che non è mai stata vista in oltre cento anni di storia calcistica. La sconfitta del Livorno sul campo del Grosseto nei playoff di Serie D ha messo il punto su una stagione che per gli amaranto è stata fallimentare. E per le strade della città, in vista del prossimo anno, si comincia a credere davvero di dover assistere alla nascita di una nuova squadra. In tutto questo però Joel Esciua, attuale presidente dell’Unione Sportiva Livorno, ha ottenuto il rinnovo della concessione del marchio con il club Magnozzi. Cosa sta succedendo?
Le promesse fatte da Esciua a inizio stagione non sono state rispettate. Così, l’Unione Sportiva Livorno si trova a dover preparare la terza stagione consecutiva nei dilettanti. Oltre alla mancanza di risultati però, il presidente amaranto ha rotto sin da subito i rapporti con la curva Nord Fabio Bettinetti. Ma un ulteriore polverone si è sollevato al triplice fischio dei playoff. Da una parte l’arrivo a Livorno con il vento in poppa dell’imprenditore Andrea Locatelli, intenzionato ad acquistare la società per mettere in atto un progetto che possa coinvolgere tifosi, nuovi imprenditori e volti noti del calcio livornese. Dall’altra il silenzio di Esciua.
Nel corso della stagione il presidente amaranto ha sostenuto più volte di non voler vendere la società, nonostante le numerose tensioni con i tifosi e una curva totalmente vuota nelle ultime gare giocate. E negli ultimi giorni sembra essere arrivata una ulteriore conferma. Enrico Fernandez Affricano, presidente onorario del Livorno e presidente del club Magnozzi, quest’ultimo proprietario del marchio Us Livorno, ha incontrato Joel Esciua per firmare un rinnovo di cinque anni. Scelta non condivisa da una parte del consiglio direttivo del club Magnozzi, storicamente uno dei più vicini ai presidenti amaranto nel corso degli anni.
Il club Magnozzi aveva chiesto di rivedere dei punti del contratto per modificare qualche postilla prima di procedere con un eventuale rinnovo. Proprio in quel momento, secondo alcuni membri del Magnozzi, Esciua avrebbe manifestato in maniera netta la volontà di procedere anche senza il marchio Us Livorno. Insomma, se il club non avesse scelto il rinnovo, il presidente amaranto avrebbe percorso un’altra strada senza considerare il valore storico dell’attuale stemma del Livorno. Ma l’arrivo di Locatelli sulla costa livornese ha fatto tornare Esciua sui suoi passi. Il club Magnozzi è stato contattato di nuovo con la proposta di valutare assieme al presidente la possibilità di un rinnovo. E la decisione è stata rimandata al prossimo 30 maggio.
Tuttavia, la firma di Fernandez per la concessione del marchio a Esciua è arrivata ben prima del 30 maggio, con lo stesso presidente onorario che non avrebbe avvisato il consiglio direttivo del Magnozzi. Secondo alcuni segretari, la maggioranza del club avrebbe preferito non rinnovare il marchio a Esciua per determinati comportamenti messi in atto dallo stesso presidente amaranto. In questo modo il 30 maggio il Magnozzi si unirà nuovamente per discutere una scelta praticamente già fatta. Gli ultimi avvenimenti quindi lasciano pensare che a Livorno sarà un’estate calda anche fuori dal campo. E mentre Esciua non lascia spazio a possibili trattative, Locatelli vuole fare sul serio. Nel caso in cui non riuscisse ad acquistare il Livorno, l’imprenditore sembrerebbe pronto a rilevare la Pro Livorno Sorgenti, dando vita così a una nuova squadra amaranto che ripartirebbe dall’Eccellenza. A confermarlo sono i contatti che proprio il Magnozzi ha avuto con lo stesso Locatelli per discutere del marchio. Livorno attende soltanto la presentazione del nuovo progetto. Intanto, in città si avvicina la stagione balneare. E i tifosi, tra dubbi e perplessità, stanno già facendo i conti con la possibilità di vedere due società amaranto ai nastri di partenza del prossimo campionato.