Valentini: “Vi racconto la ‘scuola Corvino’. Brindisi è la mia priorità”

Segnatevi giorno e ora: questo campionato lo vince il Brindisi“. Una frase che ha fatto il giro d’Italia, fino ad arrivare a Striscia la Notizia. L’autore non è né un veggente, né un tipster, ma il direttore generale del Brindisi: Pierluigi Valentini. Un pizzico – o forse anche più – di follia, accompagnato da un coraggio a dir poco invidiabile. Non è da tutti, d’altronde, compiere certe affermazioni. Ma il tempo lo ha ripagato. Il Brindisi è in Serie C. E oggi, ai nostri microfoni, Valentini si è raccontato a 360 gradi. Dalla “scuola Corvino” al futuro. L’obiettivo personale? “Arrivare in cinque anni in Serie A, senza se e senza ma“.

Pierluigi Valentini, dg del Brindisi

“Corvino? E’ il numero uno, un’università calcistica”

Valentini è nel mondo del calcio da ormai più da dieci anni. Cinque campionati vinti, quasi uno ogni due anni. Una media incredibile. Ma da dove nasce tutto? Lo racconta ai nostri microfoni: “Grazie al prof. Vincenzo Vergine, dodici anni fa ho conosciuto il direttore Pantaleo Corvino. Da lì è nata la mia proposta di far nascere nel Salento un’accademia calcistica a suo nome. Ci siamo incontrati più volte, finché la Corvino Soccer Academy è diventata realtà. E’ stata una parentesi meravigliosa della mia carriera“.

Corvino il suo mentore professionale, e non solo: “Da lui non ho imparato molto, ho imparato tutto. Sono stati cinque anni fantastici. Dietro Corvino c’è un vero e proprio modello di lavoro, dal punto di vista etico, morale, tecnico e fisico-atletico. Sotto il piano etico dice sempre che prima di diventare calciatori bisogna essere uomini. Sotto quello tecnico, invece, ha strutturato un piano di lavoro da esercitare in base alle categorie. Uno dei suoi mantra? La capacità di saper trasformare le potenzialità in qualità. Lui è una vera e propria università calcistica. Non me ne voglia nessuno, ma per me è il numero uno in Italia“.

Valentini: “Il ciclo vincente della Virtus Francavilla parte da me”

La prima esperienza in un club di Valentini è alla Virtus Francavilla al fianco del presidente Magrì, in qualità di consulente e direttore marketing, almeno in teoria. In pratica, invece, c’è il suo zampino anche sul piano tecnico: “Mi permetto di prendermi meriti molto importanti – afferma Valentini – su ciò che è oggi la Virtus Francavilla. Inizialmente Magrì mi contattò per chiedermi alcuni consigli. Gli spiegai alcune cose che non andavano e, inoltre, gli consigliai i nomi di Stefano Trinchera come direttore sportivo e di Antonio Calabro come allenatore. Posso dire che è partito da me il ciclo vincente dei biancazzurri. Credo che dopo Antonio Magrì e Tonino Donatiello, il sottoscritto possa tranquillamente essere tra i maggiori protagonisti della storia calcistica di Francavilla“.

Valentini: “Non ho rimpianti. Il campionato che sento più mio? L’ultimo a Brindisi”

Non ho rimpianti“, afferma Valentini con tono secco e concreto. “Neanche quando ho deciso di lasciare il Lecce in Serie B. Quando non mi sento al centro di un progetto faccio molta fatica a potermi esprimere al meglio. Inoltre, la mia personalità molto forte potrebbe andare bene in alcuni club e in altri meno“. Vittorie a parte, per l’attuale dg del Brindisi c’è un altro fattore prioritario: “Credo di aver lasciato le mie tracce in tutte le esperienze fatte. Per me è la cosa più importante“.

Valentini: “Futuro? Brindisi è la mia priorità. Non nascondo di aver ricevuto altre chiamate..”

Tanti i campionati vinti da Valentini, tutti in piazze diverse. Ma l’ultimo vinto a Brindisi..: “E’ quello che sento più mio. Finalmente ho avuto una presidenza che mi ha consentito di esprimermi al meglio. Mi sono sentito al centro del progetto. Tutte le aree del club facevano riferimento a me. Seppur tra un milione di difficoltà, mi sono divertito tanto“.

Adesso è l’idolo del momento in casa Brindisi, ma Valentini è stato anche tra i più bersagliati dalle critiche quando i biancazzurri non affrontavano il loro miglior periodo. “Ci sta, fa parte del gioco. Il segreto è mantenere il giusto equilibrio. Sia in momenti come questo, in cui siamo gli idoli di un intero popolo, che in quelli più complicati. L’unica cosa che non sopporto e non tollererò mai è quando si sfocia sul personale“. Infine, sul futuro: “Qui sto benissimo. Ho un feeling totale con la società e mi piacerebbe continuare il mio percorso. E’ chiaro che ci dovremmo sedere e condividere progetti, obiettivi e uomini. Se dovessimo essere in linea con tutto ciò, non dovrebbero esserci problemi. Non nascondo che ho ricevuto qualche chiamata da fuori, piazze anche importanti. Ma il Brindisi è la mia priorità “.

A cura di Francesco Giudice

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