Passione e dedizione. Varese, senti Montanaro: “Questa piazza mi è già entrata nel cuore”
Giovane, ambizioso, genuino e con tanta voglia di arrivare in alto. Lo possiamo descrivere così, Antonio Montanaro, direttore sportivo del Varese arrivato quest’estate all’ombra del Sacro Monte. Brindisino di nascita, torinese d’adozione. Un amore viscerale verso il calcio e verso il proprio lavoro, con un obiettivo ben chiaro: vincere e farlo come si deve.
Senza fretta e senza sosta, con lo sguardo ben fisso all’obiettivo, Antonio Montanaro è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Seried24.com per raccontarsi e raccontarci quello che, in pochi mesi, è già diventato il “suo” Varese. Dalla tribuna al campo, sempre con gli occhi vigili per scrutare eventuali colpi di mercato e non solo.
“Qui c’è grande tranquillità e unità d’intenti: andiamo tutti nella stessa direzione – esordisce il direttore classe 1985 -. Dopo il bel campionato dello scorso anno ho ricevuto diverse offerte ma la chiamata di questa gloriosa società ha cancellato immediatamente tutte le altre. Non ho più avuto nessun dubbio e anzi, mi sono messo subito al lavoro orgoglioso del fatto che abbiano pensato a me”.
Alessandria, Virtus Francavilla, Chieri e Bra le sue tappe prima di approdare in biancorosso insieme all’allenatore Roberto Floris. “Siamo ancora all’inizio. Sappiamo che il cammino è lungo e credo che dipenderà tutto dalla nostra fame e dalla nostra voglia di vincere domenica dopo domenica. E vi assicuro che ne abbiamo da vendere”. Quando si dice avere le idee chiare.
Varese, Montanaro: “Voglia di vincere? Ne abbiamo da vendere”
12 giornate di campionato, 22 punti conquistati che valgono il secondo posto momentaneo, innumerevoli cuori biancorossi riavvicinati alla realtà del Città di Varese. “Abbiamo iniziato positivamente la stagione. Sappiamo che chi gioca contro di noi dà sempre il massimo. Questa è una piazza di calcio, in cui il calcio stesso si respira durante tutta la settimana: ci sentiamo sempre sostenuti dai tifosi che non fanno mai mancare il loro supporto, tanto in casa quanto in trasferta. Per noi è fondamentale”.
“In questo momento siamo al secondo posto ma siamo ancora all’inizio – prosegue poi Montanaro -. Se fossimo noi in testa non stare di certo festeggiando. Sappiamo che il cammino è lungo, credo che dipenderà tutto dalla nostra fame e dalla nostra voglia di vincere domenica dopo domenica. E vi assicuro che ne abbiamo da vendere”.
In una città che da sempre vive di basket, piano piano sta tornando quell’entusiasmo anche per il football, che andava scemando dopo la Serie B 2014/2015 e i tanti, troppi fallimenti. Il ds biancorosso, questo, lo sa bene: “Questa città ha conosciuto fino a pochi anni fa il calcio vero e adesso, con i suoi colori e i suoi tifosi, mi è già entrata davvero nel cuore”.
“La società ha un progetto chiaro e importante, verso altre categorie”
Il presidente Paolo Girardi, Stefano Amirante, Antonio e Giovanni Rosati. Questo il cda del Varese, che a detta di Antonio Montanaro ha le idee molto chiare. “Il progetto e le ambizioni sono importanti. Non solo per i risultati del campo ma anche per tutto quello che vi gira intorno come la realizzazione del centro sportivo delle Bustecche che è la nostra nuova casa. Strutturarsi è un passo imprescindibile per poter fare qualcosa in più nei prossimi anni a livello di categorie”. Ma non solo, in sospeso c’è anche la questione stadio, con imminenti incontri per definire lo stato delle cose e cercare di dare un nuovo volto al “Franco Ossola”. Per la città, per il Varese.
Non tutto, però, è andato per il verso giusto finora. Diversi infortuni importanti e necessità di rimediare in corsa l’hanno fatta da padrona in questi primi mesi. “Il nostro è stato un inizio molto complicato. Abbiamo perso nelle primissime giornate Molinari, Ropolo e D’Iglio, elementi importantissimi della rosa che ci hanno fatto tornare sul mercato con acquisti come quello di Bonaccorsi. Il mister in questa prima parte di stagione ha cambiato tanto e non ha mai avuto possibilità di puntare su tutta la rosa”.
Necessità di adattarsi, esplorare nuove strategie e soluzioni, come quella di Ferdinando Vitofrancesco braccetto di destra. “Devo dire però che a livello di gestione sportiva sono molto soddisfatto, perché chi è stato chiamato in causa in questi momenti difficili ha sempre risposto presente. Tutti i ragazzi hanno combattuto in campo e hanno onorato la maglia del Varese. Mercato? Questa è una pizza ambita, chiunque verrebbe qui. Sottolineo che siamo contenti della rosa, ci muoveremo se avremo l’occasione di alzare il livello. E non è facile”.
Varese, a tutto Montanaro
Come anticipato, in estate Montanaro e Floris, rispettivamente direttore sportivo e allenatore, hanno lasciato il Bra per approdare a Varese e sposare l’ambizioso progetto biancorosso. Quello stesso Bra che adesso è primo in classifica con 6 punti di vantaggio e una partita in meno. “Non mi stupisce vederli dove sono adesso. Lo scorso anno sono stato lì e conosco la l’ambiente: si tratta di una società solida e di un’ottima squadra. Vietato considerarli una sorpresa, sono la squadra da battere e loro stessi hanno dichiarato di volerci provare. Sono loro i nostri antagonisti principali”.
A concludere la nostra bella chiacchierata con il direttore, anche un excursus su altri temi. Come anticipato, brindisino di nascita e con esperienze lavorative proprio in Puglia e non solo, Montanaro dimostra una consapevolezza fuori dal comune. “Cosa mi porto dal Sud? Sicuramente la conoscenza dei gironi e la possibilità di poter fare mercato anche altrove. La Serie D è un campionato molto regionale mentre io, conoscendo molto bene la Serie C e i gironi H e I, a volte riesco a ragionare anche in quella direzione”.
“Al Nord le strutture sono più avanti ed è un fattore su cui al Sud bisogna migliorare – conclude infine –. E proprio il Varese, che è un top club del girone, ha investito su un centro sportivo che per me è imprescindibile per poter fare calcio professionistico a certi livelli”.
Conoscenza, ambizione, umiltà e tanta, tantissima fame. Questo e molto altro è Antonio Montanaro, pronto a fare grandi cose con e per il Varese. Ad maiora.