Il Varese è retrocesso in Eccellenza dopo la sconfitta per 2-0 contro la Folgore Caratese. Un episodio in particolare potrebbe però cambiare l’esito della partita. Porte troppo basse e addetti ai lavori costretti a scavare per consentire il regolare svolgimento del match. La società lombarda ha presentato un primo ricorso prontamente respinto dal Giudice Sportivo che ha omologato il risultato di domenica 14 maggio.
I biancorossi però non ci stanno e faranno ricorso alla Corte Federale d’Appello. Il club avrà 24 ore di tempo per presentare tutta la documentazione e sperare in un clamoroso ribaltone.
E’ stata la stessa società varesina a comunicare, tramite i canali ufficiali, di voler presentare ricorso alla Corte d’Appello dopo il rifiuto del Giudice Sportivo e la successiva omologazione del match. La nota del club:
“Facendo seguito alla bocciatura del reclamo riferito alla gara playout Folgore Caratese – Varese presentato lunedì 15 maggio al Giudice Sportivo, Città di Varese comunicata da aver dato mandato all’Avvocato Mattia Grassani, esperto in Diritto Sportivo, di presentare ricorso alla Corte Federale di Appello.
Nella giornata di ieri, martedì 16 maggio, è stato preannunciato il ricorso e sono attesi per oggi i documenti della decisione del Giudice Sportivo. Città di Varese avrà 24 ore di tempo, dal momento del ricevimento della documentazione, per presentare il reclamo alla Corte Federale che fisserà un’udienza per discuterlo”.
Porta regolare più bassa di 10 centimetri e sconfitta a tavolino. Sì, è già successo in Serie D e la partita in questione era Sangiovannese-Grosseto. Il match terminò 1-1 ma la società toscana scavò sotto terra per raggiungere l’altezza regolamentare.
Dopo una prima omologazione del match, fù proprio la Corte d’Appello a ribaltare la sentenza e a consegnare la vittoria a tavolino alla società ospite. Piccola speranza per il Varese, retrocesso in Eccellenza dopo una stagione non esaltante nel Girone A di Serie D.