Dall’Europa League alla D: la storia di Cacciatore: “Ecco perchè ho scelto Caldiero”

Rimettersi in gioco a 35 anni, lontano dalle luci dei riflettori, per continuare a coltivare la passione di una vita. Ha scelto Caldiero Terme Fabrizio Cacciatore per ripartire dopo una vita passate sui campi del grande calcio di serie A e B. Quella Caldiero distante solo 30km o poco più dallo stadio “Bentegodi” di Verona, dove è stato protagonista con le maglie dell’Hellas prima e del Chievo poi. Oltre centocinquanta presenze nella città di Giulietta condite da 11 reti. Un calciatore duttile e prolifico sotto rete, capace di andare in gol allo Juventus Stadium, lui torinese doc cresciuto proprio nel settore giovanile della vecchia Signora.

Gli inizi di carriera

Nato a Torino nel 1986, Cacciatore “cresce” nella Juve prima di passare al Torino, fino ad approdare alla Sampdoria dove disputa i due anni in Primavera, prima di finire all’Olbia nel suo debutto tra i “grandi” nella vecchia C2. L’esperienza con i sardi e le stagioni successive con Reggiana e Foligno saranno le sue uniche annate nella terza serie nazionale.

Il debutto in serie A e la rete in Europa League

Dopo l’anno di apprendistato alla Triestina in B con Maran in panchina, Fabrizio torna nella sua Sampdoria dove fatica a trovare spazio, in una squadra, quella guidata da Del Neri che grazie alle prodezze di Cassano e Pazzini raggiunge una storica qualificazione ai preliminari di Champions League. La sfortunata doppia sfida contro il Werder Brema, non consente ai liguri di arrivare alla fase a girone della massima competizione europea, con i doriani che finiscono così in Europa League. L’esperienza europea di Cacciatore è legata a doppio filo alla straordinaria notte del 16 settembre 2010. Al Philipps Stadium di Eindovhen, la formazione allenata da Di Carlo, fa visita alla corazzata olandese di Toivonen, Dzsudzsák e del talento mai completamente esploso di Afellay. I blucerchiati in formazione rimaneggiata passano in vantaggio grazie ad un colpo di testa, la specialità della casa, di Cacciatore al 25′ prima di essere raggiunti proprio da Dzsudzsák a tempo scaduto. Una gara che sicuramente ha rappresentato il punto più alto della carriera del nuovo acquisto del Caldiero. Una delle sei notti europee della sua carriera.

La chiamata dell’Hellas e l’inizio dell’avventura veronese

Dopo essersi trasferito al Siena, Cacciatore passa al Varese prima della chiamata dell’Hellas Verona dove con Mandorlini in panchina vince il campionato di B. In quella squadra leader tecnico e mente nella mediana gialloblù c’è Jorginho, oggi in lizza per vincere il pallone d’oro. La stagione successiva, 2013/2014 è quella della storica rete, con annessa esultanza virale, contro la Juve. Andrà in gol altre due volte in quella stagione, contro Bologna e Parma.

Il ritorno alla Sampdoria e l’arrivo al Chievo

Al termine di quell’annata, Cacciatore viene riscattato alle buste dalla Sampdoria, dove gioca solo 11 partite prima di far ritorno a Verona, sponda Chievo stavolta. Con i mussi volanti, Cacciatore vive una nuova giovinezza diventando un punto ferma di quella squadra che raggiungerà con serenità la salvezza in serie A. In tre stagioni e mezzo va in rete 6 volte in 105 apparizioni tra campionato e coppa Italia.

Cagliari e Ascoli prima dell’approdo a Calviero

Fortemente condizionate dagli infortuni le ultime stagioni. A Cagliari non riesce ad esprimersi con continuità a causa di problemi fisi che non gli permettono di raggiungere una buona condizione di forma. Sfortunata anche l’ultima esperienza ad Ascoli, dello scorso anno. Una sola presenza da marzo e giugno. La chiamata a sorpresa del Calviero rappresenta per Cacciatore un nuovo punto di svolta della sua carriera. Fondamentale la chiamata del presidente Berti che ha, senza mezze misure, definito “Fabrizio il calciatore più titolato che abbia vestito i colori del Caldiero”. Non mancano gli stimoli all’ex serie A che vuole godersi questa nuova esperienza con la stessa carica e umiltà degli anni migliori:

“Ho accettato con piacere questa proposta. L’ambiente mi ha accolto nel migliore dei modi. Ho parlato con il direttore sportivo Fabio Brutti ed ho avvertito immediatamente sensazioni positive. Fisicamente sto bene e sono pronto a dare il mio contributo. Non vedo l’ora di ritrovare il clima della partita. Mi voglio godere al massimo questa realtà, senza pensare a quello che sarà il futuro”.

Un lungo viaggio, con tante fermate di alto profilo ed un nuovo inizio nella provincia veronese. Fabrizio Cacciatore ha ancora voglia di calcio e riparte con determinazione dalla D.

Foto: Caldiero Terme
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