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Vincenzo Santoruvo: ”Vivo di calcio, aspetto la chiamata giusta”

Santoruvo

L’intervista di SerieD24 all’ex allenatore del Bitonto, Vincenzo Santoruvo

Aspetta l’occasione giusta per tornare in panchina, Vincenzo Santoruvo, ex allenatore del Bitonto e calciatore, tra le altre, di Bari, Viterbese e Frosinone. In campo e fuori, il classe ’78 ha fatto un po’di tutto: calciatore, scout, collaboratore e, sopratutto, allenatore. Adesso aspetta una nuova chiamata. Quella giusta non è ancora arrivata, ma di arrendersi non ne vuole proprio sentire parlare, così come di smettere di lavorare e di informarsi. Saper aspettare, ma sempre con determinazione e con l’ambizione di migliorarsi.

Il lavoro di Santoruvo sta infatti continuando: ”In questo momento non posso fare altro che guardare le partite, di ogni girone, e studiare giocatori e allenatori. Per essere dei bravi allenatori, e farsi trovare pronti, bisogna essere sempre aggiornati”.

Sempre con il telefono acceso, in attesa di una chiamata, quella giusta per tornare protagonista: ”Non ci sono stati tanti contatti in quest’estate, ma non mi arrendo e vivo di calcio – ha spiegato Santoruvo – In questo momento vorrei una squadra che credesse davvero in me e nelle mie qualità, a prescindere dal girone o dalla situazione”.

Santoruvo: ”L’esperienza di Bitonto è stata utile, è stato un percorso importante”

Subito dopo il ritiro, l’inizio della carriera da dirigente. Prima da scout al Frosinonedove ho visto tanti ragazzi che poi sono andati anche in A o in B, poi come allenatore della primavera della Viterbesecon la quale abbiamo ottenuto un’incredibile salvezza”. E, successivamente, anche da vice della prima squadra.

Poi la chiamata del Bitonto, la prima squadra da capo allenatore: ”Quando ho ricevuto l’offerta del Bitonto in Serie D non ho avuto problemi ad accettare – ha ricordato il mister – la situazione, sia in campo che fuori, non era proprio delle migliori e in tanti mi hanno detto che non sarei dovuto andare. Giocavamo in campo neutro, senza tifosi, ma è stata un’esperienza molto utile per me, mi ha fatto capire che ero all’altezza di allenare”.

E la mano di Santoruvo si è vista fin da subito: ”Quando sono arrivato, il Bitonto aveva la peggiore difesa e il peggiore attacco del girone, poi per mesi siamo stati addirittura la migliore difesa. Ci è solo mancata la scintilla per fare il salto di qualità. Quando ho smesso di esserne allenatore, la squadra era in piena corsa per la salvezza, poi alla fine è retrocessa”. Un’esperienza comunque positiva, nonostante il risultato dei neroverdi: ” Di quell’esperienza vedo il bicchiere mezzo pieno, è stato un percorso importante, dove ho imparato tanto. Ringrazierò sempre Bitonto per l’opportunità”.

Da sempre attento ai giovani, Santoruvo ha parlato anche del loro ruolo e della loro importanza nelle squadre. Specialmente in Serie D, dove la regola prevede che almeno tre under scendano sempre in campo: ”I giovani sono molto importanti – ha affermato – L’allenatore deve essere bravo a tirare fuori il meglio da ognuno di loro e a non farli giocare tanto per o perché è obbligatorio. A Bitonto ne ho fatti esordire tanti. Bisogna dare loro la possibilità di mettersi in mostra. In un calcio così veloce per me è impensabile fare a meno dei giovani e della loro velocità e intensità, ma tanti non vogliono rischiare”.

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”L’Andria è in difficoltà, ma i valori emergeranno”

Tra le maglie vestite da Santoruvo nel corso della sua lunga carriera da calciatore, c’è anche quella della Fidelis Andria. E’ con i pugliesi che ha fatto le prime panchine tra i ”grandi” e che ha firmato il primo contratto tra i professionisti: ”Ci sono ancora molto legato, come a tutte le squadre dove ho giocato”.

Impossibile, allora, non parlare del momento della Fidelis Andria, attualmente al nono posto con sei punti: ”Il girone H è molto molto competitivo e pieno di squadre forti – ha spiegato -. Direi che è una D camuffata. La Fidelis sta avendo delle difficoltà, ma bisogna capire. Quando una squadra ha speso tanto e ha ambizioni e si trova in quelle zone fa molta fatica ad uscirne, ma credo che alla lunga i valori verranno fuori”.

Dal futuro al passato, dal settore giovanile alla prima squadra, dai professionisti ai dilettanti, tutto questo è Vincenzo Santoruvo. In ogni veste, in campo e fuori, le ha viste veramente tutte e adesso è pronto per tornare in panchina per far vedere a tutti chi è veramente e quanto vale. Santoruvo c’è, manca solo la chiamata giusta