Violenza tra calciatori e genitori: partita di under 16 finisce in rissa

Tra le regole del fari play, riconosciute pressoché universalmente, ci sono: rispettare le regole del gioco, rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori e soprattutto rifiutare la violenza. Purtroppo, però, sono sempre più frequenti i casi in cui questi principi non vengono rispettati. L’ultimo caso in provincia di Napoli, nella partita del campionato under 16 tra Puteolana e Campanile.

Caos, violenza e rissa, prima in campo a seguito di un contrasto ritenuto troppo duro, poi anche sugli spalti, tra genitori. Un’ennesima pagina buia di questo sport, che troppo spesso vede accadere episodi di questo tipo. Le autorità locali e le organizzazioni sportive stanno ora indagando sull’incidente, in modo tale da poter prendere provvedimenti contro le persone coinvolte nella rissa, inclusi i genitori.

La ricostruzione dei fatti che hanno portato alla violenza

Calci, schiaffi, pugni e persino cinture. Mentre i figli litigavano sul campo, anche i genitori sugli spalti non rimanevano “con le mani in mano”. Scene inaudite quelle che si possono vedere dai filmati circolati sui social in seguito alla partita di campionato under 16 tra Puteolana e Campanile, in provincia di Napoli. Secondo quanto riportato dalle testate locali, la scintilla sarebbe stata un normale contrasto di gioco, definitivo però troppo ruvido. Da lì in poi, la tensione è salita, sono cominciati gli insulti, e infine si è passati, purtroppo, alle azioni. Il tutto sia in campo che sugli spalti, tra i famigliari giunti a vedere l’incontro.

Queste sono cose che non mi appartengono, sono una persona perbene prestata al calcio e che lavora per i giovani. Dobbiamo essere educatori e formatori ed episodi del genere sono inaccettabili” ha commentato l’allenatore della Puteolana, Antonio Iacolare.
È stato necessario l’intervento delle due dirigenze a stemperare gli animi, che hanno poi visto il match terminare con 10 minuti di anticipo. Scene da far west, insomma, che di certo non fanno buona pubblicità al calcio in generale, nello specifico a quello giovanile.
In un mondo in cui episodi di violenza sono sempre più frequenti, anche nel calcio, il fatto che questa “cultura” venga coltivata fin dalle giovanili, di certo non aiuta a risanare la situazione.

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Redazione