Centro principale dell’Oltrepò Pavese e rinomato centro vinicolo. Tra ex caserme e castelli, nell’ultimo periodo un grande centro di attrazione e di unione è senza dubbio lo stadio “Giovanni Parisi”, casa della Vogherese, club neopromosso.
Ai nostri microfoni, il direttore sportivo Rino D’Agnelli, presenta la nuova stagione a cui la Vogherese prenderà parte. La prima in Serie D, dopo diverso tempo. Tra ambizioni e mercato, con voce schietta ribadisce il fattore che non deve assolutamente mancare nel club rossonero, ovvero l’equilibrio. “Dobbiamo riuscire a mantenere il giusto equilibrio e lavorare. Quello ripaga sempre. Saremo sicuramente una mina vagante del nostro girone di riferimento”.
Un campionato, quello di Eccellenza, vinto davanti agli storici rivali di Pavia. Ora, a distanza di dieci anni dall’ultima volta, la Vogherese è tornata nel maggior campionato dilettantistico. Un nuovo percorso, da onorare e da guadagnarsi sul campo, ogni minuto.
“Quest’anno abbiamo dovuto costruire la squadra praticamente da zero. Quando sono arrivato, erano presenti solo due giocatori della passata stagione. Da una parte potrebbe essere un vantaggio, dall’altra è indubbiamente una difficoltà perchè non hai una base su cui partire. Il presidente sta facendo molti sforzi e sta dando tutto quello di cui noi abbiamo bisogno per poter raggiungere il traguardo finale
Nella giornata di oggi il club rossonero ha giocato la prima gara ufficiale in Coppa Italia, contro il Varese. La partita è terminata 2-1 in favore dei biancorossi ma il direttore sportivo Agnelli può solo che ritenersi soddisfatto della prestazione. “Siamo passati in vantaggio e abbiamo rischiato più volte di trovare la rete del raddoppio. Abbiamo subito la rimonta da parte degli avversari a causa di due nostri errori. Io sono rimasto molto contento: abbiamo affrontato il primo vero test con grande spirito. Ho visto una crescita generale del gruppo sotto tutti i punti di vista, soprattutto da parte dei più giovani. Questa è stata una tappa importante del nuovo percorso: per l’inizio del campionato ci faremo trovare ancora più pronti di quanto lo siamo stati oggi”.
“Gli acquisti sono stati fatti in funzione degli obiettivi della società e del presidente Cavaliere. Voghera è una piazza importante ma era oltre dieci anni che non veniva giocata questa categoria. L’obiettivo principale, dunque, sarà il mantenimento della stessa.
La linea è quella di creare una squadra competitiva ma giovane cercando di rispettare anche quella che è la mia carriera: è da almeno due anni che vinco la classifica “Giovani D valore”. Manca ancora un centrocampista esperto e forse un paio di under. Il percorso intrapreso è quello giusto“.
“La Serie D è un campionato che conosco molto bene. E’ una categoria subdola: la sorpresa è sempre dietro l’angolo, non si può mai stare tranquilli. Bisogna lottare in tutte le partite, ci sono tante retrocessioni e la vincitrice è sempre e solo una per ogni girone.
L’errore più grande che si possa commettere è quello di rimanere ancorati a quanto accaduto la scorsa stagione, culminata con la vittoria del campionato e la successiva promozione. Bisogna entrare nell’ottica che non si possono vincere tutte le partite“.
In casa Vogherese l’incognita allenatore è stato il caso dell’estate. Ufficializzato il 2 luglio, come un fulmine a ciel sereno, Mattia Gori e il club rossonero si sono separati solamente dodici giorni dopo, con il rapporto risolto in maniera consensuale. Conseguentemente, è stato scelto il nuovo allenatore, Carlo Mandola. Ecco il pensiero del direttore sportivo.
“Quando io sono arrivato, Gori era già parte integrante della società. Per motivi personali ha preferito non proseguire il percorso con noi. Non c’è assolutamente alcun rancore, ci sentiamo ancora. E’ stata una sua scelta e, come tale, va rispettata. L’idea è rimasta comunque quella di procedere sulla linea dell’allenatore giovane, preparato e ambizioso.
La scelta è ricaduta su Carlo Mandola che reputo davvero molto preparato, un allenatore che nel corso della sua carriera ha fatto anche da consulente per alcuni allenatori delle categorie professionistiche. Non ha esperienza in Serie D, proprio per questo cerco di stargli il più vicino possibile”.
Per la tifoseria. Per una città intera e anche per sé stessi. Con grande orgoglio, la Vogherese è pronta a vivere senza timore una stagione che, indipendentemente da come andrà, entrerà di diritto nella storia del club. Come più volte sottolineato da D’Agnelli, la Serie D non è da sottovalutare ma per poter rimanere in questa categoria, l’atteggiamento risulterà fondamentale.
A cura di Lorenzo Bloise