Yakubiv parte bene col Fiuggi: “Qui per dimostrare il mio valore. Sono difensore per una ‘punizione”

Promette bene Sergio Yakubiv, difensore di proprietà del Crotone, arrivato all’Atletico Terme Fiuggi in prestito dal club calabrese che, nella prima parte di questa stagione, lo aveva ceduto temporaneamente in Serie C alla Lucchese. In Toscana non ha trovato spazio e fortuna, adesso ha arricchito l’organico dell’allenatore Fabrizio Romondini, che lo ha voluto fortemente. Yakubiv nasce ad Aprilia il 26 Gennaio 2002 da una coppia di ucraini che si sono trasferiti in Italia, mentre la maggior parte di suoi parenti sono rimasti nel paese.

A SerieD24, il giovane difensore ha raccontato il suo inizio di carriera, tra aneddoti e curiosità, partendo dai suoi primi calci, passando per il Crotone, fino alla sua prima presenza con la maglia del club laziale (che non gli sta indosso, per via della sua statura importante).

Foto: AT Fiuggi

Le premesse per iniziare a sognare

Figlio di genitori ucraini arrivati in Italia per motivi di lavoro, ha vissuto i primi due anni in Ucraina insieme ai nonni, per poi raggiungere la mamma e il papà. La sua famiglia è stata parte integrante anche della sua crescita calcistica: “Ho sempre sognato di fare il calciatore, ho cominciato a giocare tra i 5 e i 6 anni e i miei genitori mi hanno sempre aiutato e supportato, in tutto“.

Un’avventura cominciata presto, una ricerca del proprio ruolo in campo durata per anni: “Giocavo ovunque. Facevo un po’ di tutto, ma non avevo mai davvero inquadrato il mio gioco, non avevo ancora capito di essere un difensore“.

Gli esordi all’Ostiamare

Nato ad Aprilia, Yakubiv comincia a muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio non troppo lontano da casa, in un altro club di Serie D, oggi nel girone G. “Dopo aver giocato in un primo club, arrivò la possibilità di giocare per l’Ostiamare. Lì ho iniziato a vedere il calcio da un punto di vista maggiormente professionale. Mi allenavo con Pino Romani, l’ho avuto come allenatore per svariati anni“.

Il giorno del mio provino mi ha detto: «Se mi riesci a prendere la traversa da centrocampo, ti prendo in squadra». Io la presi, ma subito dopo averla colpita mi confessò: «Ottimo, ma comunque ti avrei preso lo stesso»“.

Quell’occasione sfumata con la Roma a causa del… ruolo!

Durante il periodo di crescita all’Ostiamare – racconta poi Yakubiv – giocavo come attaccante esterno e, in quegli anni, ho fatto tanti provini, per tante squadre, comprese Roma, Lazio e Frosinone. Sono diventato propriamente un difensore nell’ultima stagione a Ostia: un giorno, mi sa proprio contro la Lazio, ho sbagliato un calcio di rigore e allora per punizione mi hanno messo in difesa alla partita successiva“.

Dopo quella prima partita giocata completamente da difensore, la Roma mi chiamò per il provino: desideravano provarmi in difesa, appunto, ma io feci presente che in realtà ero un attaccante. Non passai il provino. Alle volte ci penso ancora: magari se avessi giocato da difensore mi avrebbero preso“, racconta ridendo il calciatore. Un riso forse amaro, ma evidenzia la solarità di questo ragazzo.

La prima esperienza fuori dal Lazio: i mesi alla Pro Sesto

Le cose sono andate diversamente. Yakubiv non è andato alla Roma, ma in Lombardia: “Con il mio vecchio procuratore, poi, sondai la possibilità di andare alla Pro Sesto. Da loro, il provino lo superai. Mi trasferì a Sesto San Giovanni solo al raggiungimento dei miei 14 anni, visto il regolamento per il cambio di regione dei giovani calciatori, quindi giocai lì giusto gli ultimi mesi della stagione. Dopo aver guadagnato la chiamata della Rappresentativa Juniores già nel Lazio, riuscii a guadagnarmi quella della Lombardia“.

Yakubiv conquista il Crotone

La visibilità ottenuta ha portato la giovane promessa al Crotone sul finire del 2016, momento in cui il club ha trovato per la prima volta nella sua storia la Serie AEra un onore ritrovarsi lì. Si vedeva che c’era un’organizzazione superiore, altrimenti non sarebbero stati in A in quegli anni. Avvicinarsi a quel mondo, dopo averlo inseguito e sognato, era davvero suggestivo“.

Sono finito anche in panchina in Serie A l’anno scorso, contro Milan e Fiorentina. Io non ci potevo credere assolutamente. Un giorno il direttore Galardo mi avvicina e mi riferisce: «Sergio, vedi che probabilmente sarai convocato col Milan». Il giorno dopo il team manager mi dice: «Sergio, dammi i documenti: questa è la tua maglia, hai il numero 38, presentati domani al ritrovo con la squadra». Era pazzesco sentirsi in quella situazione“.

Il momento più duro

Grande e grosso com’è, Sergio Yakubiv non si sarebbe mai aspettato, poi, che un semplice allenamento avrebbe svoltato la sua carriera ancora una volta: “Ero tornato in Primavera. Dopo le prime partite, in un semplice allenamento, faccio un movimento storto col ginocchio e sento ‘crack’. Mi è venuto anche un mancamento. Dopo la risonanza, mi riferiscono che si è rotto il crociato. Lì mi è caduto il mondo addosso: stavo crescendo bene e, all’improvviso, mi viene detto che devo fermarmi per sei mesi? Per fortuna ho fatto un recupero lampo, sono tornato in quattro mesi e mezzo“.

Dopo questo problema nell’ultimo anno in Primavera, però, il Crotone decide di mandarmi in prestito – continua il difensore. Il ds Ursino (da circa 30 anni in società, ha coltivato talenti come Bernardeschi, Florenzi, Mandragora o Diaby del Leverkusen, ndr) credeva molto in me e, alla fine, si è concretizzata l’ipotesi Lucchese. Lì però non ci siamo trovati né io, né l’allenatore… C’è qualcosa che non è andato per il verso giusto. Io sono un centrale di piede destro e molto spesso mi sono allenato come terzino sinistro, quindi non sono stato sicuramente facilitato. Poi era difficile inserirsi alla primissima esperienza in Serie C, con queste premesse, in una rosa di 31 elementi compreso me“.

Foto: AT Fiuggi

Il ritorno in campo: parte benissimo l’avventura a Fiuggi

Allora io e il mio nuovo procuratore, in questo gennaio, ci sentiamo per risolvere la situazione – ha poi raccontato Yakubiv. Ho fatto 0 presenze in C, mi mancava terribilmente il campo. Abbiamo optato per ascoltare offerte dalla Serie D e ora l’Atletico Terme Fiuggi mi ha dato l’occasione che cercavo. In pochi giorni ho notato la stima dell’allenatore Romondini e dei miei nuovi compagni, mi sono sentito accolto benissimo. Sono arrivato mercoledì 19 gennaio a Fiuggi, domenica 23 sono sceso in campo titolare contro il Castelfidardo e abbiamo vinto 1-3 a casa loro“.

Il difensore pare aver trovato un ambiente perfetto per tornare a dimostrare il suo valore, un ambiente che può galvanizzarlo e può risaltare il suo talento. Ora sta tutto nelle sue mani, o meglio nei suoi piedi, nei suoi contrasti, nei suoi tackle e, perché no, nei suo gol. “Ciò che mi è piaciuto a pelle, una volta arrivato qui, è la sicurezza che l’allenatore Romondini ripone nei nostri confronti. Sapeva già che avremo vinto col Castelfidardo, ci ha trasmesso una sicurezza incalcolabile, che noi abbiamo portato in campo. Lo abbiamo ripagato dimostrandogli che aveva ragione, vincendo“.

A cura di Lorenzo Gentile.

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