“Tra qualche giorno avremo un incontro con la società. Ci siederemo a tavolino e capiremo quali sono le prospettive per il prossimo anno”. È con queste che parole che Domenico Roma, direttore sportivo del Lavello, ha anticipato gli scenari futuri sul futuro progetto tecnico della squadra potentina in esclusiva a SerieD24.com. Ancora qualche giorno e si potranno scoprire le novità relative al prossimo anno. Molto dipenderà dall’eventuale permanenza di Karel Zeman sulla panchina lavellese. Il figlio del celebre Zdenek ha raggiunto l’obiettivo salvezza con non poche difficoltà. Si ragionerà di cifre, ma soprattutto di prospettive, con qualche riferimento agli errori dell’annata appena trascorsa. La stagione 2021/22 del Lavello è destinata a rimanere negli annali della storia della Serie D.
La vittoria con il Rotonda per 4-2 dello scorso weekend ha sancito la salvezza del Lavello in Serie D. Un traguardo sudato e raggiunto solo tramite il successo nei playout: “Stagione estenuante: è questo l’aggettivo che meglio sintetizza l’annata appena trascorsa – aggiunge Roma –. Eravamo partiti con ben altri propositi, ma abbiamo ottenuto un risultato divenuto imprescindibile nel corso del campionato. Adesso c’è solo voglia di staccare la spina, poi parleremo del futuro. Penso che nel girone H di quest’anno sia stata toccata la soglia più alta per il raggiungimento della salvezza. Non ricordo squadre costrette a disputare i playout con 45 punti. Ma siamo soddisfatti: mantenere la categoria è aspetto fondamentale per pianificare al meglio il futuro del club”.
Il campionato del Lavello era partito con altri propositi. Una squadra costruita per il vertice, andata man mano smantellata nel corso del mercato invernale. Su questo aspetto, il direttore sportivo Roma tende a fare chiarezza: “La squadra costruita ad agosto era stata preparata per vincere il campionato, con dovizia di ogni particolare. Il fatto che a dicembre non eravamo in lotta per il vertice ha portato la proprietà a fare delle scelte dolorose. Sono partiti 19 calciatori, tutti importanti: Addae, Statella, Burzio, Liurni e tanti altri. Dopo questa diaspora, abbiamo saputo comunque tenere la retta via. Vedremo con la società, ora, quali saranno le condizioni per pianificare il Lavello del futuro”.
A cura di Giuseppe Vitolo