Castiglia, dalla Juve di Del Piero al ritorno nella propria terra: “La Cairese è una società sana e ambiziosa. Che emozione l’esordio in Serie A”

Fonte foto: profilo Facebook Cairese
Luca Castiglia, centrocampista della Cairese, si è raccontato ai microfoni di SerieD24.com facendo il punto sulla stagione attuale e sulla sua lunga carriera da professionista
“Non avrò disputato una carriera nella quale ho giocato i Mondiali oppure vinto la Champions League, tuttavia quel poco che ho fatto e i risultati ottenuti me li sono guadagnati con tanto lavoro e sacrifici.” Si presenta così ai nostri microfoni Luca Castiglia, centrocampista classe 1989, che dopo ben 400 presenze tra i professionisti ha deciso di tornare nella sua terra natale, la Val Bormida, sposando l’ambizioso progetto della Cairese.
La società del presidente Boveri è tornata in Serie D dopo ben 33 anni di assenza, vincendo nella scorsa stagione i play off, superando prima la fase regionale e poi la fase nazionale, battendo il Mapello e il Terni Fc. In questa stagione i gialloblu stanno disputando una stagione con fisiologici alti e bassi. La società ligure occupa attualmente il quattordicesimo posto con 29 punti e sta lottando per portare a casa l’obiettivo, la salvezza diretta.
Castiglia, uno dei giocatori più esperti di tutta la rosa, ci ha raccontato come è avvenuto il suo ritorno a casa, nell’entroterra ligure. “Dopo 21 anni di carriera avevo voglia di avvicinarmi a casa. Ad Arezzo mi è stata fatta una proposta allettante, ovvero rimanere in qualità di collaboratore dell’allenatore Troise. Tuttavia, la lontananza dalla famiglia ha giocato un ruolo determinante e non me la sono sentita. Qua a Cairo mi seguivano da tempo, in estate anche il Vado aveva manifestato un forte interesse, ma avevo già dato la mia parola e quindi eccoci qua.”
Il centrocampista scuola Juventus ha voluto fare un po’ il punto della situazione sull’impatto col mondo Cairese. “La Serie D l’avevo disputata per la prima volta due anni fa ad Arezzo, squadra con la quale ho vinto il campionato. Per me quest’anno è la prima esperienza in una Serie D dove si gioca per la salvezza. Ho trovato una società molto organizzata e competente che vuole migliorare ogni giorno. La squadra è giovane e dotata di ottimi valori tecnici, l’obiettivo è alla portata ma dobbiamo guadagnarcelo sul campo, battagliando con tutti gli avversari.”
Castiglia: “Nella Cairese ci sono persone che amano il club. Salvezza fondamentale per la crescita della società”
Si sa che nel calcio l’abitudine a giocare certe partite e campionati è un qualcosa che non si può comprare, ma acquisire soltanto con il tempo e l’esperienza. “Dopo 33 anni di assenza dalla Serie D una stagione di assestamento è normale; inoltre la società ha avuto poco tempo per costruire la squadra in estate, avendo vinto i play off a metà giugno. Il nostro approccio è stato positivo, poi una serie di infortuni ci ha fatto incappare in una crisi di risultati. Col cambio di allenatore, gradualmente, abbiamo trovato la quadra giusta. Ora siamo caduti di nuovo in una spirale negativa, dobbiamo avere la forza di rialzarci.”
Castiglia sottolinea poi come la salvezza sia un risultato troppo importante che deve essere raggiunto ad ogni costo. “Il mantenimento della categoria è troppo importante, è uno step fondamentale per la crescita di tutto l’ambiente Cairese. In queste ultime sette partite dobbiamo dimostrare di meritarci questo traguardo, lo dobbiamo a noi stessi e a tutte le persone che lavorano per il club facendo tanti sacrifici. La società ha in mente un progetto serio e ambizioso, ma per permetterne la messa in atto serve continuità“ e la salvezza a tal proposito è fondamentale“.

Castiglia e il debutto con la maglia della Juventus: “Poter esordire con la maglia della mia squadra del cuore un sogno diventato realtà”
Luca Castiglia è un calciatore che ha bisogno di poche presentazioni. Capitano della Primavera della Juventus, all’età di soli diciotto anni esordisce prima in Serie A nella stagione 2007/08 e poi in Champions League l’annata successiva, entrando, in entrambe le occasioni, al posto di Pavel Nedved. “Ho realizzato il sogno di una vita, ripagando i miei genitori di tutti i sacrifici fatti per permettermi di fare il calciatore. Debuttare in quella Juventus piena di campioni è stata un’emozione che non scorderò mai.”
Indimenticabili gli attimi e i momenti antecedenti l’esordio da professionista in maglia bianconera. “Il giorno prima faccio doppietta in Primavera contro il Brescia. Ranieri e il suo staff erano in tribuna ad osservarmi, comunicandomi poi la convocazione per il match contro il Livorno. Sono entrato a partita già vinta nei minuti di recupero, tuttavia Del Piero, che era da poco uscito, mi caricò come se si dovesse giocare la partita della vita.”
Altrettanto emozionante il debutto in Champions League contro il Bate Borisov così come la trasferta al Bernabeu, seppur soltanto da spettatore, nella notte dell’indimenticabile standing ovation all’idolo Del Piero. “Quella sera viaggiavo con la squadra, ma andai in tribuna. Ricordo alla perfezione i suoi due gol e gli applausi infiniti di tutti i tifosi del Real Madrid. Dopo la partita, al ritorno in pullman, Del Piero dimentica una borsetta negli spogliatoi e io mi propongo di andarla a recuperare. Mentre gliela riportavo la tenevo in mano come se fosse una reliquia.”
Castiglia e una lunga carriera da professionista: “Sarri un maestro, a Vercelli gli anni più belli”
Più di 400 presenze nel calcio professionistico non si collezionano per caso. Dopo l’esperienza in bianconero, Castiglia veste le maglie di diverse squadre ricche di blasone, soprattutto tra Serie B e C. Vicenza, Empoli, Pro Vercelli, Salernitana, Padova e Modena, giusto per citarne alcune. “L’anno di Empoli con Sarri in panchina è stato fantastico, avevamo una squadra fortissima e infatti abbiamo ottenuto la promozione in Seria A. Lui non è solo un maestro di calcio, ma una persona colta con cui puoi parlare di qualsiasi argomento. Sul campo è un malato di tattica, lavora allo sfinimento sui suoi principi e meccanismi di gioco.”
L’attuale centrocampista della Cairese racconta di essersi trovato molto bene in tutte le sue esperienze. “Ho instaurato tanti rapporti e amicizie che conservo ancora oggi, sono molto soddisfatto della carriera realizzata. I quattro anni in Serie B con la maglia della Pro Vercelli sono stati i più belli a livello personale e realizzativo, soprattutto l’ultima stagione nella quale ho realizzato nove gol, grazie anche ad un allenatore come Grassadonia che esaltava le mie caratteristiche.”

Castiglia tra presente e futuro: “Con la Cairese ancora un anno di contratto, poi mi piacerebbe allenare”
All’età di quasi 36 anni Luca Castiglia ha precisato quella che è la sua situazione attuale e quello che gli piacerebbe fare un domani. “Al momento l’idea di smettere non c’è, mi sento molto bene e voglio continuare a giocare almeno un altro anno, anche perché con la Cairese ho un contratto fino al 2026. Ora il mio massimo focus è sulla stagione in corso e sulle partite mancanti per raggiungere la salvezza.”
In futuro però l’intenzione di restare nel mondo del calcio in altre vesti sembra esserci. “Mi piacerebbe molto allenare un domani. Nella mia carriera ho avuto più di 20 allenatori, da tutti ho imparato qualcosa. Due anni fa ho preso la Licenza Uefa C che permette di allenare le giovanili, tuttavia l’idea non mi fa impazzire in quanto vorrei mettermi alla prova subito coi grandi. Un piccolo sogno potrebbe essere quello di iniziare proprio con la Cairese tra qualche anno.”