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Ricciardo: “L’età è solo un numero. A Siena stagione incredibile, ma a Palermo…”

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L’intervista a Giovanni Ricciardo, attaccante classe 1986 ex Palermo, Cesena e Siena tra le tante

Nel calcio, tante volte, l’ambizione batte il talento, e, allo stesso modo, la passione per questo sport supera l’età. Questo lo sa bene Giovanni Ricciardo, attaccante classe 1986 con una carriera straordinaria alle spalle che lo ha visto indossare le maglie di piazze come Palermo, Cesena, Acireale, e Siena tra le tante. Alla soglia dei 38 anni, il bomber non ha alcuna intenzione di dire basta.

Più di 100 gol in carriera, quasi 450 presenze tra Serie C e Serie D, la bellezza di 7 campionati vinti nel giro di undici anni. Giovanni Ricciardo sa segnare e sa vincere, il calcio scorre nelle sue vene e non intende placare la sua fame di gol per un ostacolo come l’età anagrafica.

Non dimentichiamoci che un certo Paolo Maldini vinse la sua ultima Champions a 39 anni. L’attaccante nativo di Messina, dunque, segue le orme di chi vive il calcio alla sua stessa maniera, con amore e con la stessa mentalità degli inizi: “Ho ancora tanta voglia. Desidero ancora allenarmi, stare in gruppo, vivere l’ambiente squadra, sentire l’odore del campo da gioco. Sto bene e mi sento in forma, l’età è solo un numero“.

Oggi svincolato, dopo l’ultima esperienza a Siena in cui è stato una delle pedine fondamentali della promozione dei bianconeri in Serie D, Giovanni Ricciardo si è raccontato ai microfoni di seried24.com, tra un tuffo nel passato, i pensieri del presente e gli obiettivi del futuro.

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Ricciardo: “A Siena stagione irripetibile. Perché me ne sono andato? L’allenatore voleva che rimanessi ma…”

Già dalla prime battute dell’intervista traspare l’entusiasmo dell’ex Siena, desideroso di continuare la sua carriera dopo l’incredibile stagione passata in Toscana: “Credo che la stagione del Siena sia unica e irripetibile. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, vincendo il campionato da imbattuti. È stato un anno straordinario sia a livello sportivo che a livello personale. Tutto era perfettamente in linea. Perché me ne sono andato? L’allenatore quest’estate mi aveva chiesto di restare, di andare in ritiro con loro. Ma in quel momento avevo in testa un’altra cosa…“. Ai nostri microfoni, Ricciardo è apparso determinato a trovare una squadra che abbia un progetto in linea con i suoi ideali.

Non solo calcio giocato, Ricciardo valuta anche altre opzioni extra campo, altro segno che in un modo o nell’altro il calcio sarà sempre parte integrante della sua vita: “Il ritiro coincideva con i giorni in cui sarei dovuto andare a Coverciano perché ho deciso di intraprendere il corso per avere il patentino d’allenatore UEFA B. Inoltre, volevo anche seguire un percorso per diventare direttore sportivo, altra cosa che mi piacerebbe fare. Per adesso, però, non ho intenzione di smettere di giocare. Proposte? Ne ho ricevute, ma sarò sincero: nessuna mi stimolava. Se decido di andare a giocare per una determinata squadra, devo avere la consapevolezza che si gioca per vincere. Capisco che l’età può essere un ostacolo. Nel calcio c’è molto pregiudizio sull’età, lo accetto senza problemi anche perché ci sono molti giovani bravi, ma io sono ancora convinto che posso dire la mia“.

Ricciardo e l’amore per Palermo: “Lì ho toccato il cielo con un dito”

Tra le tante esperienze di Giovanni Ricciardo figura la stagione indimenticabile a Palermo nel 2019/2020, anno in cui i rosanero erano sprofondati in Serie D dopo i problemi finanziari che il club aveva affrontato. L’attaccante nativo di Messina ricorda con amore quell’avventura in Sicilia, crocevia importantissimo per la sua carriera: “Palermo è nel mio cuore, lì ho toccato il cielo con un dito. Ho vissuto un anno da sogno, coronato con 9 gol e la promozione in Serie C. Mi sembrava di giocare in A, ma eravamo in Serie D con quasi 20.000 persone al “Renzo Barbera” ogni domenica. Mi sentivo apprezzato dalla gente, ancora oggi mi sento esaltato. I palermitani vivono il calcio con tutta la passione del mondo. Ogni bambino che nasce lì ha già la maglia rosanero cucita sulla pelle. Indimenticabile“.

Menzione speciale anche a un’altra piazza indimenticabile per l’avventura professionale di Ricciardo: Cesena, sempre in Serie D, nella stagione 2018/2019. “In Italia ci sono poche piazze come Cesena. Il tifo in Emilia è caldissimo e anche lì non sembrava di giocare in una categoria dilettantistica. È stato bellissimo trascinare la squadra in Serie C con 20 gol in 29 partite, di gran lunga una delle migliori stagioni della mia vita“.

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Sabato Palermo-Cesena: “Vi dico per chi tifo…”

Il tuffo nel passato ripercorrendo le tappe di Cesena e Palermo calza proprio a pennello, in quanto sabato 21 settembre si terrà proprio il match valevole per la sesta giornata del campionato di Serie B tra i due club. Ovviamente non potevamo non chiedere a Ricciardo per chi farà il tifo guardando in tv la sfida del “Barbera”:

Per chi tiferò sabato? Questa è una domanda tanto bella quanto difficile. Non lo posso dire. Anzi, spero che finisca in pareggio o che ci sia qualche astrale motivo che le possa far vincere entrambe. Sono due società che mi hanno dato tanto, troppo.” Parole di gratitudine e amore per un giocatore che nonostante tutti e nonostante l’età non ha la minima voglia di smettere di inseguire quel pallone fonte dei suoi sogni.