Subbiano, tra storia e caos: il club toscano sotto i riflettori
Tutto quello che c’è da sapere sul club toscano
Negli ultimi giorni, il Subbiano, club che milita nel campionato di Promozione Toscana, è stato sotto l’occhio del ciclone. Per quale motivo? Per il clamoroso episodio avvenuto nella partita di domenica 8 settembre contro il Pontassieve.
Al 45′ del primo tempo, infatti, l’allenatore del club toscano Alessio Guidotti è entrato in campo e si è improvvisato giocatore, fermando con un intervento falloso l’attaccante avversario lanciato sulla destra in un’azione di contropiede. Tra lui e il compagno, solo sulla sinistra, era rimasto solo un giocatore oltre al portiere, che stava prontamente rientrando in campo.
Qualcosa di insolito che difficilmente può capitare. Dopo il fallo, espulsione e sgomento, con l’arbitro che ha sventolato il rosso immediatamente e con l’allenatore aretino che si stava già avviando verso gli spogliatoi consapevole del brutto gesto commesso.
Un episodio che sicuramente non rende giustizia al Subbiano, club che ha una grande storia alle spalle lunga oltre 90 anni. Inoltre, negli ultimi tempi, il club toscano si sta rivelando come una delle realtà calcistiche del Casentino con uno dei progetti più ambiziosi dell’intera categoria.
Subbiano, radici e storia
Il Subbiano, nato nel 1929 da un piccolo gruppo di appassionati, è da sempre una delle realtà più consolidate e longeve del calcio dilettantistico toscano, con oltre 90 anni di storia alle spalle. Sin dall’inizio la passione per questo sport è stato l’elemento principale che ha consentito al club del Casentino di diventare un punto di riferimento per la comunità locale. Per sottolineare ancora di più le radici storiche basti pensare che i colori sociali, il giallo e il nero, sono stati istituiti dai soldati alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Grazie all’impegno dei suoi tifosi e alla dedizione dei suoi dirigenti e dello staff, negli ultimi anni il Subbiano ha avviato una profonda riorganizzazione, sia a livello dirigenziale che tecnico, puntando fortemente sulla valorizzazione dei giovani. Progetto ambizioso che ha dato i suoi frutti nel 2023, quando oltre che a mantenere la categoria, il Subbiano è riuscito a raggiungere la finale di Coppa Promozione, persa poi con il risultato di 1-0 contro il Meridien Grifoni.
Guidotti, le ragioni oltre il gesto: i retroscena
Lo scorso giugno del 2024, un alone di incertezza ha avvolto il club toscano. Dopo una decina di anni il patron Alessandro Cini propone di attuare una fusione con i rivali del Capolona a causa della mancanza di infrastrutture per il settore giovanile e per problemi legati all’impianto del campo di gioco. Un’idea che ha riscosso malumore tra i tifosi e non solo. Il patron Cini decide quindi di dimettersi, affidando le “chiavi” del club al gruppo societario che era contrario alla fusione.
La nuova società decide di non ripartire dalla Terza Categoria ma di rimanere in Promozione, e assume alla guida della panchina del club toscano Alessio Guidotti, nato e cresciuto a Subbiano. Il nome di Alessio Guidotti è uscito alla ribalta a causa dell’episodio accaduto nella giornata di domenica 8 settembre, quando durante la partita contro il Pontassieve si è letteralmente sostituito ai propri difensori interrompendo con un fallo il contropiede degli avversari. Un gesto antisportivo, di certo condannabile ma di cui bisogna fare un’analisi completa.
La struttura societaria non proprio solida, la situazione pesante che sta vivendo il club e l’attaccamento dello stesso allenatore alla maglia della sua città di certo non hanno aiutato. Guidotti è stato definito dagli aretini una persona rispettabile che conosce il calcio e le sue sfumature. Con queste parole non si intende giustificare il gesto (altamente condannabile e oltre ai valori dello sport), l’intenzione è guardare a tutto tondo i motivi che hanno portato a una situazione che non rispecchia l’etica e dà la giusta importanza a una società come il Subbiano, né comprende la gogna mediatica a cui è attualmente sottoposto Guidotti.