Allegri, dimenticata la Juve: la tua squadra del cuore sta volando | Anche qui di corto muso
L’incredibile inizio di stagione della squadra del cuore di Max Allegri (non si tratta della Juventus)
Quando si fa riferimento alla filosofia del “corto muso” non si può non pensare a Massimiliano Allegri. L’allenatore toscano è uno dei direttori tecnici più controversi, vibranti e stimati del mondo del calcio, uno che, o lo ami, o lo odi, senza vie di mezzo.
L’ex allenatore di Juventus e Milan tra le tante ha conosciuto un cammino straordinario sin dai tempi della Serie D, scalando le vette più alte con dedizione e sforzo incessante, andando sempre e comunque oltre le critiche e mantenendo fede al suo famosissimo mantra, usato per la prima volta nel 2019 per spiegare che alla squadra, appena reduce da una sconfitta contro la Spal, bastava essere un punto avanti al Napoli per vincere lo scudetto.
Per quanto possano esserci stati alti e bassi, con la Juventus contrassegna una nuova era e un’epoca di incredibili vittorie. 5 Scudetti, 5 Coppe Italia, due Supercoppe Italiane e due finali di Champions League che ancora gridano vendetta nei cuori dei tifosi della Vecchia Signora.
Poi, il più amaro degli addii avvenuto il 17 maggio scorso. Un legame indissolubile quello con i bianconeri, un rapporto di odi et amo che, però, ha reso grandi e vittoriose entrambi le parti. Tanto grande che l’eredità del corto muso lasciata da Allegri sta contagiando un’altra squadra vicinissima a lui.
Allegri, quando nacque il tormentone del “corto muso”
È il 13 aprile del 2019, la Juventus ha appena perso a Ferrara sul campo della Spal per 2-1. In conferenza stampa, Allegri, da sempre appassionato di ippica, parlò del fatto che il vantaggio della sua squadra in classifica rispetto alle dirette concorrenti, seppur ampio, contava poco. “Nelle corse dei cavalli basta mettere il musetto davanti, non serve vincere di tanto. È il corto-muso“.
La Juventus, poi, vinse lo scudetto alla giornata successiva, ma quella conferenza lì divenne virale in tutto il mondo, tanto che anche la Treccani ampliò il significato del termine fino ad allora utilizzato solo in ambito delle corse dei cavalli, asserendo come possa anche significare in termini calcistici “vittoria ottenuta col minimo distacco necessario“. Quelle parole di Allegri, tramutate poi in un vero mantra, fecero sorridere tanti tifosi non solo intenditori di ippica, ma soprattutto i suoi conterranei livornesi. E a proposito di Livorno…
L’inizio di stagione del Livorno
Il Livorno ha iniziato la sua stagione nel girone E di Serie D con l’obiettivo principale di tornare nei professionisti nel minor tempo possibile. Dopo un grande mercato culminato con il grande ritorno di Dionisi, i ragazzi allenati da Indiani hanno esordito con una grande vittoria per contro la Trestina. I marcatori? Due colonne del club amaranto. Capitan Luci e, manco a dirlo, Federico Dionisi.
2-1, corto muso, tre punti. Nel recupero della prima giornata contro il Follonica Gavorrano poi, è arrivato un 2-2 sofferto, con il gol del provvisorio vantaggio agguantato all’89’ sempre da lui, l’uomo chiave del club toscano, il bomber Dionisi. Il tutto è stato vanificato, però, dal calcio di rigore trasformato da Lo Sicco al 96′. Nonostante tutto, il Livorno gioca bene e convince. Adesso, ha anche un’arma in più: le sue bandiere Luci e Dionisi. Il primo è protagonista da un decennio con la maglia del Livorno, di cui è anche capitano, mentre l’attaccante ex Frosinone, dopo una prima parentesi dal 2010 al 2014, è tornato per una nuova avventura al servizio dei suoi vecchi colori