Gomorra in Serie D, l’accusa grave: “Richiesta estorsiva ai danni della società” | Il presidente si difende
Il numero uno del club chiarisce sulle presunte richieste estorsive ai danni del club.
Nel panorama calcistico italiano, la Campania ha sempre avuto un ruolo di rilievo, non solo per la passione dei suoi tifosi ma anche per le storie intrecciate tra sport e società. Purtroppo, in passato, alcune realtà calcistiche locali hanno dovuto fare i conti con l’ombra della criminalità organizzata, che ha tentato di infiltrarsi e condizionare anche le dinamiche interne dei club.
Varie le piazze che hanno vissuto momenti difficili, dove il calcio è stato utilizzato come strumento di controllo e potere da parte di soggetti legati alla camorra. Queste interferenze hanno minato la credibilità delle società sportive e hanno ostacolato lo sviluppo di un movimento calcistico sano e trasparente. Gli appassionati hanno assistito impotenti a vicende che nulla avevano a che fare con i valori dello sport.
Negli ultimi anni, però, c’è stata una decisa inversione di tendenza. Nella regione sono arrivati imprenditori coraggiosi a rilevare club calcistici ponendosi obiettivi non meramente sportivi. C’è anche chi si è curato innanzitutto di distaccarsi definitivamente da qualsiasi influenza malavitosa, restituendo alla comunità una squadra che potesse rappresentare con orgoglio i veri valori del calcio.
Un processo ovviamente non semplice. Ricostruire la fiducia dei tifosi e degli sponsor ha richiesto tempo e dedizione. La società ha puntato su trasparenza, legalità e coinvolgimento del territorio, investendo nelle strutture e nel settore giovanile. La creazione di un ambiente sano e positivo è diventata la priorità assoluta, per garantire un futuro solido al club e offrire opportunità ai giovani talenti locali.
Prima “Gomorra”, oggi la Serie D con un progetto che coinvolge i più giovani
Uno dei pilastri di questa rinascita è stata l’istituzione di un’Academy, che oggi conta oltre 250 ragazzi. Questa iniziativa ha permesso di sottrarre molti giovani alle tentazioni della strada, offrendo loro una possibilità concreta di crescita personale e sportiva. Attraverso il calcio, la società ha voluto contribuire al benessere della comunità, creando un punto di riferimento positivo per le nuove generazioni.
La dirigenza del club di Torre Annunziata, vicino Napoli, si è sempre mostrata fiera dei risultati ottenuti, sottolineando come il club sia stato “strappato dalle mani della camorra“ per diventare un simbolo di legalità e speranza. Il presidente, in particolare, ha spesso ribadito l’importanza di mantenere alta la guardia contro qualsiasi tentativo di interferenza esterna, promuovendo i valori dell’onestà e del rispetto.
Emanuele Filiberto: “Il nostro Savoia un modello. Richieste estorsive? Nessuna”
È ciò che sta facendo e professando il Savoia, club campano con quasi 120 anni di storia, rilevato alla fine del 2022 dalla nuova Casa Reale Holding, sodalizio costruito dal principe Emanuele Filiberto di Savoia. Nuovo proprietario del club da quasi due anni, Emanuele Filiberto ha affrontato già in sede di presentazione la situazione con trasparenza, diffondendo un comunicato ufficiale in cui ha dichiarato: “Non ci faremo intimidire da chi vuole riportare il calcio indietro nel tempo. Siamo qui per difendere i nostri valori e proteggere i nostri ragazzi. Continueremo a lavorare con determinazione per il bene della società e della comunità, con la nostra Academy che già conta oltre 250 ragazzi”.
La società, inoltre, ha voluto smentire fortemente le voci che si sono diffuse nell’ambiente su nuovi contatti o avvicinamenti di membri di associazioni mafiose. Lo scopo di tali avvicinamenti sarebbe legato a tentativi di estorsione, con la società che ha risposto: “L’attuale vicenda emersa da notizie di stampa non riguarda l’attuale società che non ha mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva. La nostra società sta lavorando da dicembre 2022 per ridare la giusta immagine al Savoia e fare in modo che si elimini questo accostamento alla camorra che, purtroppo, ha devastato questa città. Noi continueremo nel nostro lavoro per portare avanti il progetto di un calcio pulito“.