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La trasferta in serie A è vietata: “Mi metto fuori dallo stadio” | Decisione folle della Lega

Il tifoso non ci sta alla decisione della Lega e annuncia di presentarsi all’esterno dell’impianto sportivo: è un figlio d’arte

Le trasferte vietate nel calcio rappresentano una misura preventiva adottata dalle autorità calcistiche per contrastare il fenomeno della violenza e dei disordini sugli spalti.

Queste restrizioni sono state introdotte per proteggere la sicurezza dei tifosi, dei giocatori e degli altri presenti negli stadi, limitando la presenza di tifoserie troppo aggressive che potrebbero creare situazioni di pericolo.

Il divieto di trasferta viene solitamente applicato nei confronti dei sostenitori di una determinata squadra, quando ci sono fondati motivi di preoccupazione per possibili episodi di violenza, intimidazioni o disordini pubblici.

Le motivazioni che spingono all’imposizione di un simile provvedimento sono legate a precedenti di comportamento violento, tendenze razziste o xenofobe. A volte il divieto avviene anche in caso di minacce concrete per l’ordine pubblico. In genere, tali divieti sono attuati in occasione di partite particolarmente sentite o di rivalità storiche tra squadre. In questi casi il rischio di conflitti tra tifoserie è maggiore.

Il dibattito sui divieti

Le trasferte vietate si applicano non solo ai tifosi più estremisti, ma anche a interi gruppi organizzati, che vengono esclusi dalla possibilità di seguire la propria squadra in trasferta. L’obiettivo di queste misure è quello di ridurre il rischio di scontri violenti durante i viaggi verso le città ospitanti, garantendo una maggiore tranquillità per tutti i partecipanti.

Tuttavia, la validità di queste restrizioni è stata spesso oggetto di dibattito. Alcuni ritengono che i divieti di trasferta non risolvano il problema alla radice, ma lo spostino semplicemente, mentre altri sostengono che siano necessarie per garantire la sicurezza. In ogni caso, le trasferte vietate sono diventate uno degli strumenti più utilizzati per contrastare il fenomeno della violenza nel calcio.

Cagliari, trasferta vietata: la protesta di Riva

I tifosi del Cagliari residenti in Sardegna non potranno seguire la loro squadra del cuore nell’ostica trasferta contro l’Empoli. Una decisione che ha scatenato l’ira dei tifosi sardi che speravano di poter accompagnare la squadra in Toscana e sostenerla dal settore ospiti.

Nicola Riva, figlio di Gigi, ha annunciato che, nonostante lui sia residente in Sardegna, seguirà la squadra in Toscana. Tuttavia resterà fuori dallo stadio a causa del divieto imposto ai tifosi rossoblù. Riva ha invitato altri sostenitori a seguire e sostenere la sua idea.