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L’Inter pensava di aver trovato il nuovo Figo | E invece è finita malissimo: raggiunge la Svizzera da svincolato

Figo - foto lapresse - seried24.it

Quella di Luis Filipe Madeira Caeiro Figo, per tutti semplicemente Luis Figo è una storia affascinante per ogni appassionato di calcio. Il portoghese, vincitore del pallone d’oro 2001, si colloca in mezzo tra Eusebio e CR7 in quanto a leggenda assoluta della propria nazione.

Estro, gol, dribbling, intelligenza calcistica con pochi eguali: l’identikit dell’indimenticato esterno lusitano rappresenta un concentrato di qualità assoluta. Certificata prima dalle vittorie schiaccianti col Barcellona, poi dal contestato (ma dolcissimo) passaggio al Real Madid dei Galacticos, club con il quale solleverà la Champions del 2002 insieme a Raul, Zidane e Ronaldo il Fenomeno.

Il passaggio all’Inter di Moratti nel 2005, poi, amplierà ancor di più il curriculum del classe 1972 di Almada, capace di ritagliarsi un ruolo di primo piano anche nella nostra Serie A, soprattutto grazie ai quattro scudetti conquistati con Mancini e Mourinho in panchina. Anche per la generazione successiva di atleti.

Nel gennaio 2013, la società nerazzurra, ha annunciato l’arrivo di un velocista argentino in maglia numero sette (proprio quello indossato da Figo durante tutta la sua carriera). La storia, però, sarà molto diversa rispetto al passato.

Dal gol nel derby alla Serie D: la parabola dell’ex nerazzurro

140 partite, 11 gol segnati, 34 assist distribuiti, soprattutto, con eleganza e precisione. La parabola interista di Luis Figo è ancora oggi ricordata con grande orgoglio da tutti i tifosi nerazzurri. Meno fortunata, invece, la parentesi che vide un ex Cesena, Catania e Atalanta, passare da San Siro qualche anno più tardi.

La formazione allenata da Andrea Stramaccioni, infatti, non ha quasi mai potuto contare su un rendimento di primo piano da parte del nuovo arrivato. Eccezione decisamente importante è però è rappresentata dal derby di Milano giocato il 24 febbraio 2013.

Il colpo di testa in tuffo e le lacrime del ragazzo nell’emozionante esultanza dei minuti finali, rappresentano di fatto il momento più alto della sua esperienza nel club. Con la carriera destinata a proseguire tra italia ed estero. Dalla massima serie nostrana alla Serie D.

Schelotto

Schelotto e la nuova vita al Paradiso

Quello di Ezequiel Schelotto è un nome piuttosto legato al nostro calcio. L’attaccante argentino, protagonista di buone stagioni con i colori del Cesena, è legatissimo all’Italia, luogo che considera casa sua.

L’ultima esperienza, vissuta tra pochi alti e tanti bassi con la maglia del Barletta in Serie D, non ha però spento il desiderio del ragazzo di continuare a giocare e sentirsi ancora protagonista.

La notizia del suo approdo all’FC Paradiso, in Promozione Svizzera da svincolato, è motivo di ulteriore monito: il Galgo, nonostante i rimpianti, non ha smesso di divertirsi.