Razzismo in campo: si ferma il Campionato | I giocatori si rifiutano di andare avanti e lasciano il campo

Un altro increscioso episodio di razzismo nel calcio italiano: i calciatori abbandonano il campo prima del fischio finale
Il calcio, lo sport più seguito e praticato al mondo, dovrebbe essere un simbolo di inclusione e unità, capace di abbattere le barriere sociali e culturali. Tuttavia, il razzismo continua a essere una delle piaghe più profonde che affliggono questo sport, dimostrando come il problema sia tutt’altro che risolto.
Dai cori discriminatori negli stadi agli insulti sui social media, negli ultimi anni, sono diversi gli episodi di razzismo che hanno scosso il mondo del calcio. Le immagini di calciatori in lacrime o indignati per gli insulti ricevuti sono diventate, purtroppo, una triste routine, con i protagonisti pronti a lasciare immediatamente il terreno di gioco a seguito di tali eventi.
Negli anni le federazioni calcistiche come la FIFA e la UEFA, passando per le singole leghe nazionali, hanno tentato di contrastare il fenomeno con campagne di sensibilizzazione, sanzioni economiche e penalizzazioni per le squadre i cui tifosi si rendono protagonisti di atti razzisti. Tuttavia, molte di queste misure sembrano avere un impatto limitato, e gli episodi continuano a verificarsi con allarmante frequenza.
L’ultimo episodio si è verificato sui campi di Prima Categoria, con i compagni della vittima, che hanno chiesto immediatamente l’interruzione del match, e hanno abbandonato il campo.
Da Maignan a Boateng, gli episodi nel calcio italiano
Come già anticipato, ancora oggi purtroppo, sono diversi i casi di razzismo nel calcio. Nelle ultime stagioni in Serie A, tantissimi calciatori sono diventati vittima di cori e fischi da parte dei “tifosi”. I casi più noti sono quello di Koulibaly nel 2018 in un Inter-Napoli, Mike Maignan in Udinese-Milan, o andando un po’ più indietro, quello di Samuel Eto’o in un Cagliari-Inter.
Il razzismo non è e non può essere una scusa per il tentativo di deconcentrare un singolo calciatore in virtù di un risultato finale. Nel 2013 infatti, durante un’amichevole tra Pro Patria e Milan, match non valido per nessuna classifica, i tifosi di casa hanno bersagliato i calciatori del Milan con cori razzisti, in particolare Kevin-Prince Boateng, con quest’ultimo che ha interrotto la partita, scagliando il pallone in direzione della curva. Come anticipato, gli episodi di razzismo continuano a verificarsi nei nostri campi, come accaduto nell’ultimo match di Prima Categoria veneta.

Insulti razzisti in Prima Categoria: squadra abbandona il campo
Un nuovo episodio di razzismo ha scosso il calcio dilettantistico italiano, questa volta in Veneto. Durante una partita di Prima Categoria tra Badia Polesine e Merlara del girone D, gli ospiti hanno abbandonato il campo a seguito di insulti razzisti provenienti dalla curva di casa, indirizzati ai giocatori di origine africana presenti in campo. Dopo questo bruttissimo episodio il Merlara ha deciso di ritirarsi dalla partita abbandonando il terreno di gioco e consegnando al direttore di gara una comunicazione ufficiale per denunciare l’accaduto.
In attesa del comunicato del giudice sportivo, si resta di capire quale decisione verrà presa per gestire questo caso che sta facendo molto parlare di sé per la lecita decisione della squadra del Merlara.