Reggina, UFFICIALE la “promozione” in tribunale | Tornano finalmente dove meritano
Dopo un anno di assenza torna a cucirsi sulle maglie amaranto il marchio della Reggina 1914
È il preludio di un nuovo inizio in casa Reggina o LFA Reggio Calabria. La società LFA, infatti, ha acquistato all’asta i beni materiali e immateriali della Reggina 1914.
Finalmente per la gioia di tutti i tifosi reggini tornerà sulle maglie amaranto lo stemma storico del club calabrese (la R stilizzata e il pallone su uno sfondo amaranto), dopo quasi un anno di assenza a seguito del fallimento e la conseguente non iscrizione al campionato di Serie B, avvenuti nell’estate del 2023.
Per quanto riguarda il cambio di denominazione, invece, la situazione è in fase di elaborazione. Le tempistiche non dovrebbero, però, essere lunghe dato che la richiesta è già stata inoltrata e si attende solo l’approvazione della federazione.
Dopo aver “liberato” dalle aule giudiziarie il marchio della Reggina 1914 la società amaranto ha ringraziato, con un comunicato, il Tribunale di Reggio Calabria per il lavoro svolto.
Reggina, la dirigenza ringrazia il tribunale: il comunicato
Il sogno amaranto continua con questo ulteriore passo verso l’identità e la tradizione che rappresenta un momento di ripartenza per la Reggina e per la Reggio Calabria sportiva. Il 25 marzo scorso la corte d’appello aveva sentenziato il fallimento della Reggina 1914. Dopo poco più di due mesi è stato possibile mettere all’asta e acquistare i beni materiali e immateriali e ovviamente anche il prestigioso e storico marchio amato da tutti i tifosi amaranto. Tutto questo è stato possibile grazie al rapido lavoro svolto dai funzionari del Tribunale di Reggio Calabria, i quali sono stati ringraziati, tramite un comunicato stampa dalla dirigenza amaranto:
“Il presidente Virgilio Minniti, il vicepresidente Fabio Vitale, il direttore generale Antonino Ballarino, il Club manager Giuseppe Praticó e tutta la società, ringraziano il Tribunale di Reggio Calabria per la estrema cura della conduzione di una procedura complessa. Considerato l’impatto sociale, le problematiche connesse al mondo della FIGC e il dovere di garantire la tutela massima per i creditori, il Tribunale è riuscito ad effettuare un lavoro certosino nel rispetto delle precise direttive della procedura di liquidazione giudiziale.