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Sambenedettese, il top player che ha sconfitto anche se stesso | Subito titolare dopo l’infortunio misterioso

Il riscatto del noto centrocampista oggi in forza alla Samb

Nel calcio, come nella vita, si sa, ci sono alti e bassi. Per un calciatore, la cosa più brutta da affrontare , quella che fa sprofondare i propri sogni sotto terra, è l’infortunio. Ancor di più, se questo capita all’apice della carriera.Nella storia del calcio ci sono stati tantissimi episodi, gravi o meno gravi, che inevitabilmente hanno segnato le carriere di molti giocatori.

Ma si sa, dopo la pioggia arriva sempre il sole, e più che per gli infortuni, alcuni calciatori sono noti per la reazione che hanno avuto dopo averli subiti. Se facciamo un tuffo nel passato non possiamo non pensare a Francesco Totti, che un mese prima dei mondiali del 2006 subì la frattura del perone a causa di un intervento scomposto di Vanigli. Totti, però, recuperò in tempo record e partì con gli Azzurri in Germania. Come andò a finire quel mondiale, poi, lo sappiamo bene tutti.

O ancora basta pensare al 12 aprile del 2000 quando Ronaldo il Fenomeno, con addosso la maglia dell’Inter, tornò in campo dopo un lungo stop causato dalla lesione del tendine rotuleo del ginocchio. Sei minuti in campo, un doppio passo e un crack dilaniante. Il ginocchio cede di nuovo. L’ennesimo infortunio della carriera. Avrebbe potuto pensare al ritiro, ma non l’ha fatto. Neanche due anni dopo, conquistò il secondo Pallone d’Oro.

Che sia di tipo muscolare o di maggiore entità, l’infortunio inevitabilmente scombussola i piani e non fa vivere a tanti giocatori delle stagioni all’altezza delle aspettative. Soprattutto se colpisce i calciatori delle più basse categorie dilettantistiche che devono sfruttare ogni occasione per andare avanti in uno degli ambienti più competitivi che ci siano. Questo è proprio quello che è successo a uno dei centrocampisti più esperti del girone F di Serie D, il quale dopo una stagione da dimenticare, ha trovato la voglia di riscattarsi grazie alla Sambenedettese, una delle squadre favorite per la vittoria finale e per ambire ad un posto in serie C.

L’inizio di stagione della Samb

La Sambenedettese è sicuramente una della squadre favorite per la promozione in Serie C del girone F. Numeri altissimi per la Serie D quelli toccati dai marchigiani nella campagna abbonamenti che si è conclusa sabato 14 settembre: superata, infatti, la quota di 3500 abbonati.

L’esordio stagionale dei rossoblù è stato positivo ma non privo di sofferenze, con la vittoria nel primo turno di Coppa Italia Serie D contro l’Atletico Ascoli arrivata solo ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. L’esordio in campionato è stato sempre contro l’Atletico Ascoli. Questa volta i ragazzi allenati da Ottavio Palladini sono riusciti a strappare solo un pareggio. Pareggio riscattato nell’ultimo turno di campionato con la vittoria per 1-0 sulla Recanatese, gara in cui la Samb, ancora una volta, ha totalizzato dei numeri impressionanti al botteghino.

Paolini: “San Benedetto, una rivincita che mi voglio prendere”

A proposito di infortuni, il centrocampista della Samb, Simone Paolini ha parlato della sua situazione durante la trasmissione “a ritmo di Samb” su Vera Tv.  Il centrocampista classe 1997 cerca il riscatto dopo una stagione sfortunata dettata dagli infortuni. Soltanto 12 presenze e una rete, siglata nell’ultima partita di campionato contro il Senigallia. Di seguito, riportiamo le sue dichiarazioni rilasciate durante un’intervista al programma “a ritmo di Samb”: “Sono rimasto a San Benedetto perché voglio un rilancio personale ed è una rivincita che mi voglio prendere. La società, al termine dello scorso campionato, mi aveva detto che voleva puntare ancora su di me ed io ho subito firmato senza sentire le richieste di altre squadre”.

Continua poi: “Quello scorso è stato l’anno più brutto da quando gioco a calcio, inizialmente avevo accusato un problema muscolare che mi ha fatto stare out per alcune settimane. Una volta smaltito il problema, ho accusato un altro tipo di fastidio, problema andato avanti per tre mesi, adesso sto bene. Sto un po’ indietro e per le mie caratteristiche da mezzala è più limitante, ma lo faccio volentieri, questo è un gruppo che sta bene insieme e non si vede spesso.

Infine, ha parlato anche del pareggio ottenuto contro l’Atletico Ascoli: “Abbiamo affrontato una squadra collaudata ed ostica, giocato su un campo piccolo, abbiamo sofferto nei primi minuti della partita, vedo il bicchiere mezzo pieno. Per la vittoria finale non voglio sbilanciarmi, dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa, agganciati più un alto possibile. San Benedetto è una piazza esigente dove si vive di calcio e bisogna sempre vincere“.