Tintinnano le manette: arrestato il presidente della storica società di Serie D| Truffa aggravata e riciclaggio
Un vero e proprio scandalo si è abbattuto sul noto club di Serie D
Ha del clamoroso quello che sta succedendo in questi giorni a una nota società del campionato di Serie D. Un vero e proprio terremoto che ha come epicentro proprio la storica società del massimo campionato dilettantistico italiano e il suo presidente in prima persona.
La nota agenzia di stampa AGI ha rivelato che l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza ha fatto rinvenire gravi accuse di autoriciclaggio, truffa aggravata e malversazione di erogazioni pubbliche. Al centro delle indagini in cui è coinvolto il noto club di Serie D ci sarebbero movimentazioni di denaro dal valore di decine di migliaia di euro percepite indebitamente.
Si tratta di una frode ingegnosa dal valore di 2 milioni e 200 mila euro. Questa truffa portata alla luce riguarderebbe un mutuo chirografario garantito dal Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, legato all’aiuto di Stato Temporary Crisis Framework Ucraina 2.2. Le attività delle forze dell’ordine che hanno indagato sul caso hanno permesso di scoprire che la società di capitali coinvolta, detentrice delle quote della nota società calcistica, non aveva presentato le prescritte dichiarazioni ai fini di IVA e IRAP.
Di conseguenza, la frode è stata portata avanti mediante un aumento fittizio del capitale sociale per riprodurre una situazione finanziaria florida. Questo espediente era finalizzato a ottenere un finanziamento per la realizzazione di un centro sportivo che può assolvere molteplici funzioni per la città del club in questione. Tuttavia, i fondi ottenuti sono stati destinati a scopi diversi da quelli dichiarati, tra cui oltre 1 milione di euro per coprire di costi di gestione della squadra di Serie D nella stagione 2023/2024.
Non solo il presidente del noto club, coinvolto anche il figlio
Le indagini condotte non hanno coinvolto solo il presidente della storica società di Serie D ma anche il figlio. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato attraverso preliminari attività d’intelligence, accertamenti bancari mirati, acquisizioni di documenti importanti e testimonianze. Le accuse contro il presidente e il figlio potrebbero incidere in maniera rilevante sul club che era pronto a cominciare con i migliori propositi la stagione. I tifosi sono sconvolti da quanto è stato portato alla luce, mentre la società sta cercando di comprendere quali risvolti possa avere la vicenda.
Ciò che rimane da chiarire è se le accuse di autoriciclaggio, truffa aggravata e malversazione di erogazioni pubbliche per cui il patron del club e suo figlio sono stati posti agli arresti domiciliari potrebbero portare a verdetti negativi che coinvolgerebbero la partecipazione del club alle competizioni sportive. Il futuro della società è adesso più che mai molto incerto e i prossimi giorni saranno fondamentali per definire le conseguenze che potrebbero avere il presidente dell’Avezzano Andrea Pecorelli e suo figlio a livello legale e per capire in quale modo possa essere tutelato il club abruzzese.
La stagione dell’Avezzano
L’Avezzano è reduce da una stagione 2023/2024 molto più che positiva. Gli abruzzesi hanno terminato il loro campionato di Serie D nel girone F arrivando al terzo posto a quota 59 punti, centrando l’ambito obiettivo dei play off sei anni dopo l’ultima volta.
Play off che, purtroppo, non hanno premiato i biancoverdi, che sono stati eliminati in semifinale dalla Sambenedettese. La squadra del patron Pecorelli, però, prima dello scandalo abbattuto sull’ambiente si stava apprestando a costruire una rosa degna dei migliori obbiettivi per la stagione futura; a conferma di ciò i primi colpi di mercato messi a segno tra i quali l’arrivo di Cristian Totti e soprattutto le conferme di Onazi, Lebò e Lapenna.