Ufficiale: “Calcio senza tifosi” | Banditi dallo stadio insieme agli Ultras: esplode il caso in Campionato

Credits: Imago
In cadettera calcio senza tifosi, il caso
Il calcio è passione, è tradizione, è un rituale che si ripete ogni settimana tra casa e trasferta, tra gioie e delusioni. È un legame che va oltre il semplice tifo, perché per molti sostenitori seguire la propria squadra è uno stile di vita.
Ma cosa succede quando questo diritto viene improvvisamente negato? Quando, senza preavviso, viene impedito ai tifosi di sostenere i propri colori in una partita che avevano programmato di vedere da tempo?
Ancora una volta, ci troviamo di fronte a una decisione drastica e improvvisa: il divieto di trasferta per una tifoseria intera, comunicato a meno di quarantotto ore dalla gara. Una decisione che ha il sapore dell’ingiustizia, perché arriva quando ormai tutto è stato pianificato: biglietti prenotati, viaggi organizzati, ferie richieste, impegni cancellati. Per molti tifosi questa non è una semplice passione, ma un impegno costante, che richiede sacrifici economici e personali.
La motivazione? La solita, vaga e preconfezionata: ragioni di ordine pubblico. Un concetto spesso abusato per giustificare misure restrittive che sembrano colpire sempre e solo la stessa categoria: i tifosi. Una categoria trattata come un problema da gestire, anziché come una parte integrante dello spettacolo. Un atteggiamento che stride con le dichiarazioni degli stessi protagonisti del calcio, quelli che durante la pandemia sottolineavano l’importanza dei tifosi e quanto fosse triste uno stadio vuoto.
Tifosi messi alla porta a 48 ore dalla sfida
Ma il paradosso è evidente: oggi che gli stadi sono pieni, il tifoso continua a essere visto come un pericolo, non come il cuore pulsante del gioco. E così si arriva a provvedimenti che non solo penalizzano chi segue la propria squadra in maniera sana e appassionata, ma mettono in difficoltà anche gli stessi club, privati di un sostegno che potrebbe fare la differenza.
In questo caso, il provvedimento colpisce una tifoseria nota per la sua passione e il suo attaccamento ai colori. Una tifoseria che, pur non avendo un rapporto particolarmente acceso con la squadra avversaria, si è vista negare il diritto di viaggiare al seguito della propria squadra. Un divieto che suona come una punizione ingiusta e immotivata, che crea un precedente pericoloso per tutto il movimento calcistico.

Cesena senza tifosi a Cremona: il no che lascia senza parole i tifosi
La protesta del movimento non riguarda solo chi è stato colpito oggi, ma tutti i tifosi di calcio. “Il calcio senza tifosi non ha senso, ed è ora che chi prende certe decisioni lo comprenda una volta per tutte.”
Il caso specifico riguarda il Cesena, i cui tifosi si sono visti vietare la trasferta per la gara contro la Cremonese. Una decisione tardiva e contestata, che ha scatenato la dura reazione del Coordinamento Clubs Cesena, pronto a portare avanti una battaglia per difendere i diritti di chi, ogni settimana, con passione e sacrificio, vive il calcio nel modo più autentico.